Fiamme in Ucraina alla più grande centrale atomica del Vecchio Continente. Il presidente Zelensky: "L'Europa si svegli. È terrorismo nucleare russo". Boris Johnson: "Minaccia per tutta l'Europa". Il presidente francese Macron, dopo un colloquio con Putin: "Il peggio deve ancora venire"
Guerra in Ucraina. Attacco alla centrale di Zaporizhzhia: "Le forze russe impedivano ai pompieri di intervenire"
Nessun rischio al momento, ma lo spettro di una catastrofe nucleare si affaccia sulla guerra in Ucraina, in seguito al bombardamento russo della centrale di Zaporizhzhia, la più grande d'Europa. Servizi ucraini riferiscono che per ore le forze russe hanno impedito ai vigili del fuoco di accedere all'impianto per domare le fiamme. L'incendio è ormai domato, hanno informato in mattinata i servizi di soccorso ucraini, ma la centrale è caduta in mani russe. L'AIEA, l'Agenzia Internazionale per l'Energia Atomica, esclude rischi alla sicurezza e riferisce di immutati livelli di radiazioni.
Condanna della NATO: "Guerra senza scrupoli. Urgente un ritiro russo"
Immediata la condanna anche da parte della NATO, con il Segretario generale Jens Stoltenberg: "Quanto accaduto conferma che si tratta di una guerra senza scrupoli e ribadisce l'importanza di un ritiro russo e dell'avvio di sinceri sforzi diplomatici.
"L'Europa si svegli ora: quello della Russia è terrorismo nucleare"
"L'Europa si svegli ora - l'appello del presidente Zelensky -. La più grande centrale nucleare del continente è in fiamme. Nessuna nazione aveva mai attaccato delle centrali nucleari. Per la prima volta nella storia dell'umanità uno stato terrorista come la Russia fa del terrorismo nucleare".
Pessimismo di Johnson e Macron: "Minaccia su tutta l'Europa. Il peggio deve ancora venire"
Allarme condiviso dal premier britannico Boris Johnson, che dopo essersi intrattenuto con Zelensky ha detto che le "azioni spregiudicate di Putin minacciano ormai tutta l'Europa". Pessimista anche il presidente francese Macron, che dopo un colloquio con il leader del Cremlino ha stimato che "il peggio deve ancora venire".
Rallenta il maxi-convoglio russo che punta su Kiev**. Vere difficoltà o strategia militare?**
A trattenere il respiro, sul campo, è ancora la capitale Kiev: il maxi-convoglio russo che da giorni avanza sulla capitale sembra aver rallentato a una trentina di chilometri dalla città. Il Ministero della difesa britannico accredita la tesi di guasti meccanici e rallentamenti dovuti alla resistenza ucraina, ma non è escluso che attenda semplicemente rinforzi, in vista di un attacco ancora più imponente.
Corridoi umanitari. Gli esperti: "Stratagemma di Mosca per rifornire le sue truppe in difficoltà"
Proprio non lontano da Kiev, a pagare il più alto prezzo di sangue è intanto la città ucraina di Chernihivon. Qui i bombardamenti russi non hanno risparmiato una zona residenziale e fatto più di 45 morti e una ventina di feriti. Ci si interroga, intanto, sull'accordo russo a cessate il fuoco temporanei da accompagnare all'apertura di corridoi umanitari, emerso dal secondo round di negoziati in Bielorussia. Numerosi esperti non escludono che Mosca li boicotti all'ultimo minuto o se ne serva per inviare rifornimenti alle proprie truppe.
"Soffocare l'Ucraina, privandola degli accessi al mare"
Unica per il momento, a finire nelle mani russe, la caduta della città meridionale di Kherson lascia pensare che la strategia di Mosca consista a soffocare l'Ucraina, privandola degli accessi al mare, ora sempre più vitali per qualsiasi approvvigionamento. Manovre che la NATO osserva con crescente preoccupazione, rafforzando il cordone sanitario ai confini d'Europa: 500 i militari che la Francia ha inviato in una base rumena vicina al Mar Nero, mentre ulteriori contingenti arrivano in Polonia anche dagli Stati Uniti.