Guerra in Ucraina, lavoro frenetico della diplomazia per arrivare a un cessate il fuoco

Guerra in Ucraina, lavoro frenetico della diplomazia per arrivare a un cessate il fuoco
Diritti d'autore Michel Spingler/Associated Press.
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Guerra in Ucraina, lavoro frenetico della diplomazia per arrivare a un cessate il fuoco. Il distinguo di Macron: "Non è una guerra contro i russi; l'Europa pagherà un prezzo alto per difendere libertà e democrazia

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La diplomazia lavora nonostante tutto senza sosta in queste ore: venerdì si terrà a Bruxelles un vertice straordinario dei ministri degli Esteri dell'Unione europea insieme agli omologhi statunitensi, canadesi britannici (nella capitale belga per un incontro Nato).

Da più parti si chiede l'instaurazione di una no-fly zone sull'Ucraina ma la vera preoccupazione è che l'escalation possa degenerare pericolosamente, il pensiero di uno scontro nucleare dopo le minacce di Putin è adombrato da molti.

Anche la Francia di Emmanuel Macron possiede l'arma nucleare e sa che il rischio (di un andata senza ritorno) è alto, anche per questo e per la follia di un conflitto in piena Europa il presidente francese ha promesso ai suoi cittadini di riferire sugli sviluppi puntualmente.

Così è stato dopo un Consiglio di difesa, questo mercoledì. Macron ha voluto rassicurare i suoi concittadini dicendo che nonostante la scelta di campo sia ovvia, i canali di contatto con la Russia di Putin non si sono mai interrotti.

"In questi tempi difficili, l'Europa sta dimostrando un'incredibile unità; Europa che dovrà pagare il prezzo della libertà della pace e della democrazia. Dovrebbe anche investire per dipendere meno da altri continenti, dovrebbeessere in grado di decidere da sola acquisendo non solo più indipendenza ma anche una maggiore sovranità. Il presidente russo Vladimir Putin ha scelto la guerra da solo e in modo deliberato, rinnegando i suoi impegni" E ancora, "questa guerra non è un conflitto fra Nato e Occidente da una parte e Russia dall'altra".

"Non siamo in guerra contro i russi, sappiamo tutto quello che ci lega a questo grande popolo europeo che è il popolo russo, che si è tanto sacrificato durante la seconda guerra mondiale per salvare l'Europa dall'abisso. Siamo oggi al fianco di tutti i russi che, rifiutando che venga fatta una guerra indegna in loro nome, hanno lo spirito, la responsabilità e il coraggio di difendere la pace e che lo fanno sapere in Russia e altrove".

Macron ha reso omaggio "al popolo ucraino" e al suo presidente: "Volodymyr Zelenski - ha detto - è alla testa del suo popolo con il volto dell'onore, della libertà, del coraggio".

Le sanzioni sono una spina nel fianco non solo per la Russia ma anche per l'Europa che pagherà un prezzo salato in termini di energia e materie prime in generale.

Il vicepresidente della Commissione europea, nonché commissario per il Commercio, Valdis Dombrovskis, ha precisato:

"Le sanzioni avranno un impatto immediato anche sulla nostra economia. È difficile quantificarlo la situazione si sta evolvendo rapidamente. Ci sono molte incognite. La crescita ne risentirà. Vedremo un impatto sui prezzi dell'energia e sulle materie prime. La fiducia verrà meno e ci saranno anche costi fiscali maggiori. Ma siamo in una posizione di partenza forte con fondamentali solidi e chiaramente questo è un prezzo che vale la pena pagare per la democrazia e la pace".

Per non parlare della crisi umanitaria dietro l'angolo per il Vecchio continente, quella dei profughi che potrebbero arrivare a essere 7 milioni.

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