Russia fuori dalla Swift. Accordo tra USA-Ue mentre è caccia agli asset di Putin

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Di Debora Gandini Agenzie:  Agenzie internazionali
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Sanzioni "devastanti" contro Mosca. Finanza, energia, mercati vietati. E niente più accesso per alcune banche russe al sistema di pagamento interbancario globale. Tutto questo nel pacchetto di misure stabilite dall'Unione europea per colpire l'economia del Cremlino dopo l'invasione

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Dall’energia ai mercati vietati. Stati Uniti, Unione europea e i loro alleati hanno deciso per la linea dura sul fronte delle sanzioni economiche contro la Russia, a partire dall’esclusione di Mosca dal sistema Swift.

Molte banche non potranno più accedere a questo meccanismo e saranno disconnesse dal sistema finanziario internazionale, ha fatto sapere la Commissione europea, Ursula von der Leyen. “Lo SWIFT è il sistema di pagamento interbancario globale e quindi l’esclusione delle banche russe impedirà loro di portare avanti le transazioni finanziarie in tutto il mondo, bloccando le esportazioni e le importazioni russe". L'Unione Europea ei suoi partner stanno lavorando per paralizzare la capacità di Putin di finanziare la sua macchina da guerra", ha sottolineato la von der Layen.

Mentre è caccia agli asset esteri del presidente Vladimir Putin, i governi occidentali hanno deciso di fermare tutte le transazioni della Banca centrale della Russia oltre a congelare i beni di oligarchi e personalità russe di alto profilo. Nessun prestito, azione oppure obbligazioni potranno essere scambiati su mercati europei, degli Usa e del Regno Unito.

Capitolo Finanza

Stando a quanto riferito dalla Commissione europea gli oligarchi russi di acquistare non potranno più comprare le cittadinanze di altri Paesi occidentali per avere accesso ai sistemi finanziari. I Paesi occidentali hanno deciso di limitare questo cosiddetto "Golden Passport".

L'elenco delle banche che saranno interessate dalle sanzioni deve ancora essere pubblicato, ma il danno per l'economia sarà devastante. Un provvedimento che per Volodymyr Zelensky è una prima e importante vittoria. Secondo il presidente ucraino la decisione di escludere la Russia dal sistema di pagamento internazionale significa miliardi e miliardi di perdite per Mosca. Un prezzo giusto da pagare, da detto, per l’invasione dell’Ucraina.

Zelensky ha accolto con favore anche la decisione della Germania di fornire armi al suo Paese. Berlino, all’inizio restia a inviare equipaggiamenti e strumenti, ora manderà 1.000 armi anticarro e 500 missili Stinger. Il paese, insieme ad altri 9 dell’Unione tra cui Polonia e Romania, ha vietaro alle compagnie russe di volare nel proprio spazio aereo.

La nota congiunta

L’Ue, gli Stati Uniti, la Gran Bretagna e il Canada si “impegnano ad agire contro gli individui e le entità che facilitano la guerra in Ucraina. In particolare si impegnano a prendere misure per mettere fine al procedura che consente ai ricchi russi legati a Mosca di diventare cittadini dei nostri paesi e guadagnare accesso ai nostri sistemi finanziari» tramite i cosiddetti «passaporti d’oro». È quanto si legge in una nota congiunta.

Capitolo Energia

Altro obiettivo delle cancellerie occidentali è colpire la competitività delle raffinerie russe. Le sanzioni dell’Ue quindi si limitano al divieto di esportazione di alcune tecnologie europee per la raffinazione del petrolio. Si tratta di quelle che servono per ristrutturare le raffinerie di Mosca per adeguarle allo standard Euro 6 e quindi essere autorizzate a esportare in Europa.

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