Sebbene la stampa a stelle e strisce prefigurasse una scarsa determinazione italiana a infliggere sanzioni contro Mosca il premier Draghi pronuncia una ferma condanna dell'operato del presidente russo Putin
La mossa del presidente russo Vladimir Putin, che in simultanea fa saltare il tavolo delle trattative, riconosce le repubbliche ucraine ribelli e manda colonne di sostegno nel Donbass, ha scatenato la gioia dei russi d'Ucraina e l'indignazione degli occidentali. La stampa a stelle e strisce ha segnalato le possibili crepe nella determinazione europea ad infliggere pesanti sanzioni ai russi. Italia e Germania, le più dipendenti dal gas russo, mostrano determinazione: mentre il cancelliere tedesco congela il North Stream II il premier Draghi ha parlato così al Consiglio di Stato: "Voglio prima di tutto esprimere la mia più ferma condanna per la decisione del governo russo di riconoscere i due territori separatisti del Donbass. Si tratta di un’inaccettabile violazione della sovranità democratica e dell’integrità territoriale dell’Ucraina. Sono in costante contatto con gli alleati per trovare una soluzione pacifica alla crisi ed evitare una guerra nel cuore dell’Europa. La via del dialogo resta essenziale, ma stiamo già definendo nell’ambito dell’Unione Europea misure e sanzioni nei confronti della Russia".
La risposta dell'Europa
Da Parigi, dove si è tenuto il Consiglio dei ministri degli Esteri Ue, è intervenuto il capo della diplomazia italiana, Luigi di Maio. "Oggi qui a Parigi si terrà il consiglio europeo dei ministri degli Affari Esteri in cui daremo l'ok politico alle sanzioni nei confronti della Russia: quello che è avvenuto ieri con il riconoscimento da parte della Russia delle due repubbliche autoproclamate del Donbass è inaccettabile e l'Italia è assolutamente convinta nel procedere sulla strada delle sanzioni", ha dichiarato. "Continueremo a coordinarci con i nostri partner europei, con i nostri alleati, continueremo a lavorare in stretto coordinamento, perché quello che è avvenuto ieri ad opera della Russia sul riconoscimento delle due repubbliche autoproclamate è un gravissimo ostacolo ad una soluzione diplomatica di questa crisi" ha concluso di Maio.