Dopo anni di incuria e cattiva gestione tornano a splendere le meraviglie di Pompei grazie al lavoro di grandi professionisti e ai fondo erogati dall'Unione Europea
Nel 2010 il sito archeologico di Pompei rischiò di cadere in disgrazia una seconda volta, sotto il peso non più della lava bollente ma dell'incuria e la cattiva gestione rischiando persino di perdere la prestigiosa egida dell'Unesco. Ma gli scavi tornano a risplendere grazie al lavoro di grandi e appassionati professionisti.
Un lavoro di grande precisione quello svolto di restauratori e archeologi, come ci raccontano le testimonianze di questo video. Sotto la direzione di un nuovo managemant sono ricominciate le opere di restauro : lavoro manuale accuratissimo che oggi viene però abbinato alle nuove tecniche disponibili e alla tecnoologia senza perdere il senso della meraviglia che accompagna le nuove scoperte.
I finanziamenti
Il Grande Progetto Pompei - per un ammontare di circa 100 milioni di euro di fondi dell'Unione Europea, con la condizione che gli aiuti siano spesi rapidamente ed efficacemente - ha contribuito in modo cruciale alla messa in sicurezza delle rovine e alla ripresa dell'attività di scavo. Fondamentale però sarà anche il rilancio turistico post pandemia , per rispristinare un flusso di cassa vitale per la ricerca e il restauro.
In via di definizione c'è anche un'attività di crowd founding per coinvolgere il mondo intero nella rinascita di Pompei