Si aggiunge un nuovo tassello diplomatico nella tela della crisi ucraina, l'Unione europea si schiera al fianco di Kiev, e non poteva essere atrimenti, e stacca un assegno da un miliardo di euro. Poca roba, direte, ma abbastanza per segnare il territorio
In attesa di passi concreti verso la de-escalation in Ucraina, anche l'Unione europea si aggiunge al coro delle voci che armano l'azione diplomatica.
Di fronte agli annunci russi del ritiro delle truppe, stando alle evidenze satellitari ( a quanto riporta l'intelligence americana), sul posto non corrisponderebbe un reale ritiro.
Per cui il presidente del Consiglio europeo, Charles Michel, ha incalzato i russi:
"Negli ultimi due giorni, la Russia ha fatto delle aperture, adesso sollecitiamo la Russia a compiere passi concreti e tangibili verso la de-escalation, perché questa è la condizione per un dialogo politico sincero. La diplomazia non vince se dall'altro lato si ricorre alla forza".
Strasburgo stacca l'assegno
E mercoledì, il parlamento europeo ha detto sì a un nuovo mega prestito di oltre un miliardo di euro destinato all'Ucraina, che vede in questo frangente la situazione economica degradarsi notevolmente.
A tirar su il morale dei militari ucraini, la visita del presidente Volodymyr Zelenskyy che si è recato a Mariupol, proprio questo mercoledì 16 febbraio, data indicata dall'intelligence americana come il d-day dell'attacco russo. Il timore di una incursione militare russa è vivo, ma il presidente ucraino ha ribadito che Kiev non ha paura di niente e nessuno e sarà in grado di far fronte a un attacco oggi, domani anche la prossima estate.
**Zelenskyy a Mariupol non a caso **
Di tutti gli scenari possibili, quello dell'invasione della città portuale Mariupol resta il più credibile. E la città la guerra la conosce bene, nel 2014 fu, anche se per un breve periodo, occupata dai separatisti sostenuti da Mosca, e i suoi abitanti, circa 500 mila, otto anni fa non avevano nascosto le proprie simpatie per i ribelli.
Al termine di violenti combattimenti, l'esercito ucraino aveva avuto la meglio.
Dal lato russo, si continua a sostenere che il ritiro è iniziato e che terminate le esercitazioni al confine con l'Ucraina non rimarrà un solo soldato russo.