I farmaci che inquinano fiumi e mari

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In uno studio recente ci si è resi conto che l'uso sempre più massiccio di farmaci finisce per inquinare fiumi e mari e danneggia globalmente l'ambiente

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Uno studio pubblicato dal Proceedings of National Academy of Sciences ha esaminato mille corsi d'acqua, dal londinese Tamigi al sudamericano Rio delle Amazzoni e ha rilevato che i fiumi di tutti i continenti sono ormai inquinati da farmaci, con potenziali rischi per l'ambiente e la salute umana. Fra le decine di sostanze sciolte in acqua spiccano la carbamazepina, usata per l'epilessia, e la metformina utilizzata contro il diabete.

La carbamazepina è stata trovata nel 62% dei campioni (ovvero in 652 località di tutti i continenti a eccezione dell'Antartide), seguita dalla metformina (50%) e dalla caffeina (50%). Le più alte concentrazioni cumulative di principi attivi farmaceutici sono state osservate nell'Africa sub-sahariana, nell'Asia meridionale e in Sud America. Il sito più contaminato al mondo è quello di La Paz in Bolivia, lungo il Rio Seke, con una concentrazione che è 115 volte superiore a quella dell'East River di New York. Il numero maggiore di sostanze (ben 34) è stato trovato nel fiume Kai Tak ad Hong Kong. Al contrario, l'Islanda è l'unico Paese dove non è stata trovata neanche una delle 61 sostanze in esame. In complesso, un quarto di tutti i siti monitorati ha almeno una sostanza farmaceutica sopra il livello considerato sicuro per l'ecosistema acquatico e per il rischio di insorgenza di antibiotico-resistenza. 

Una campionatura mondiale

La mappa dell'inquinamento chimico generalizzato è stata concepita grazie alla campionatura delle acque prelevate in oltre mille località poste lungo 258 fiumi di 104 Paesi e condizionate dalle abitudini di vita di oltre 471 milioni di persone. Lo studio, coordinato dall'Università britannica di York, è pubblicato sulla rivista dell'Accademia americana delle scienze (Pnas).

Un coordinamento di 86 istituzioni

Il lavoro è stato condotto in collaborazione con 127 ricercatori di 86 istituzioni scientifiche di tutto il mondo nell'ambito del 'Global Monitoring of Pharmaceuticals Project':  un progetto che si è notevolmente allargato negli ultimi due anni, fino a produrre questo studio, il primo condotto realmente su scala globale per valutare la contaminazione ambientale da farmaci. I ricercatori hanno infatti preso in esame i fiumi di più della metà dei Paesi del mondo, 36 dei quali non erano mai stati valutati finora per la presenza di residui farmaceutici. Campioni d'acqua sono stati prelevati nei luoghi più disparati: in un villaggio degli indios Yanomami in Venezuela (dove non si usano farmaci) così come nelle città più popolate del Pianeta, ad esempio Delhi, New York e Guangzhou. Lo studio comprende perfino alcune aree politicamente molto instabili, come la regione di Baghdad e la Cisgiordania.

I risultati

I risultati delle analisi dimostrano che i fiumi più contaminati si rintracciano nei Paesi a medio e basso reddito, specialmente là dove si trascura la gestione dei rifiuti e delle acque reflue. Alti livelli di contaminazione risultano associati alle regioni dove l'età media della popolazione è più avanzata e dove sono più alti i tassi di disoccupazione e povertà.

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