Olaf Scholz a Kiev, chiesti alla Russia "segni immediati di de-escalation"

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Di Redazione italiana
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Il Regno Unito, gli Stati Uniti e la Germania sono tra i numerosi Paesi che hanno esortato i propri cittadini a lasciare immediatamente l'Ucraina

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Dopo la visita del presidente francese Emmanuel Macron, ora tocca al cancelliere tedesco Olaf Scholz: il socialdemocratico incontra Zelensky a Kiev, prima di recarsi a Mosca da Putin.

Vuole giocarsi la carta del dialogo, perché altrimenti le conseguenze di un'invasione sarebbero pesanti, come ha sottolineato ai giornalisti:

"È necessario essere chiari e specificare che in caso di un'aggressione militare contro l'Ucraina, che minaccia la sua integrità territoriale e la sua sovranità, arriveranno risposte dure e sanzioni", ha detto Scholz. "Risposte che abbiamo preparato con cura e che possiamo rendere effettive immediatamente, insieme ai nostri alleati in Europa e nella Nato".

Nonostante il consiglio alle compagnie aree di evitare di sorvolare le acque del Mar Nero, a causa delle esercitazioni russe in corso, Kiev lascia il suo spazio aereo aperto, così come le speranze che un tanto temuto attacco da parte russa non arrivi.

"Lo spazio aereo rimane aperto e il governo sta lavorando per prevenire i rischi per le compagnie aeree", ha dichiarato il Ministero dei Trasporti ucraino.

Molti turisti e residenti stranieri hanno comunque deciso di lasciare immediatamente il Paese.

Zelensky invita Biden a Kiev, Mosca critica Washington e Londra

Dopo la chiamata di sabato al presidente russo, Joe Biden si è intrattenuto telefonicamente con l'omologo ucraino, Volodymyr Zelensky, per circa un'ora.

Il Capo di Stato americano ha assicurato che la risposta degli alleati sarà rapida e decisa, in caso di attacco russo: i due leader hanno convenuto "sull'importanza di continuare a perseguire la diplomazia e la deterrenza in risposta al rafforzamento militare russo ai confini dell'Ucraina", viene riportato in un comunicato della Casa Bianca. Zelenksy avrebbe poi invitato Biden a Kiev.

Nel frattempo, il ministero degli Esteri russo ha criticato pesantemente la scelta di Washington e Londra di ritirare il personale Osce (Organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in Europa) dal Donbass.

Decisione che aumenta l'isteria e confonde la gente, secondo Mosca¨: un portavoce del Foreign Office britannico ha giustificato invece questa decisione con il fatto che "prendiamo molto sul serio la sicurezza del nostro personale".

A Kiev arriva altro materiale bellico da Lituania e USA

E mentre gli americani aggiornano la stima delle forze russe al confine (oltre 130mila) l'Ucraina si prepara all'eventualità di un attacco e una guerra che tutti vogliono evitare, a ogni costo. Questa domenica a Kiev è arrivata dalla Lituania una fornitura del sistema missilistico anti-aereo Stinger, oltre a 180 tonnellate di munizioni e altro materiale bellico dagli Stati Uniti.

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