L'ex cancelliere social democratico - che usa parole dure contro Kiev e Nato nella crisi ucraina - entro l'estate entrerà a far parte del cda di Gazprom, società energetica statale russa
Nel bel mezzo della crisi ucraina, c'è un personaggio non protagonista sul quale sono puntati tutti i riflettori. L'ex cancelliere tedesco ormai in pensione Gerhard Schröder. Amico di lunga data di Vladimir Putin - che definiva come un "democratico impeccabile" durante il suo cancellierato - anche oggi il 77enne difende a spada tratta il presidente russo.
"Per quanto ne so, si sono conosciuti, si sono piaciuti, si sono fidati l'uno dell'altro", dice Ursula Münch, politologa tedesca. "E quest'amicizia è andata avanti anche dopo il cancellierato di Schröder".
Un peso per Scholz
Un'ombra, insomma, sul nuovo cancelliere e collega socialdemocratico Olaf Scholz, al quale viene sempre più insistentemente chiesta una rottura netta con il lobbista pro Cremlino. Un'altra gatta da pelare, insomma, per l'attuale capo del governo tedesco, accusato nelle scorse settimane di essere stato troppo blando nella sua presa di posizione in merito alla crisi russo-ucraina.
Cosa che l'ha portato, dopo varie sollecitazioni da parte degli Stati Uniti e degli alleati, a parlare di possibili sanzioni nel caso di invasione, incluso l'arresto di Nord Stream 2, il gasdotto che, attraverso il Mar Baltico, trasporta il gas proveniente dalla Russia in Europa occidentale, passando per la Germania.
Nel cda di Nord Stream 2 e presto in quello di Gazprom
Schröder, dal canto suo, già presidente della commissione societaria di Nord Stream AG e del consiglio di amministrazione di Nord Stream 2 AG, a fine giugno entrerà anche nel cda di Gazprom, l'azienda energetica russa parzialmente controllata dallo Stato.
Cosa che fa storcere il naso alla Spd, ma non solo. "È problematico che un ex cancelliere federale approfitti della sua passata attività politica e dei contatti che ha creato e li monetizzi", spiega Münch**.**
No al lobbismo russo
I suoi affari con Mosca sono stati sempre mal visti in patria, ma oggi lo sono ancor di più. In questo preciso momento storico sentirlo definire l'Ucraina "un Paese bellicoso" e indicare la Nato come corresponsabile del dispiegamento delle truppe russe, crea non poco imbarazzo a Berlino.
I politici dell'opposizione e quelli del partito di coalizione della Spd, il liberale Fdp, chiedono che Schröder perda i suoi privilegi di ex cancelliere, incluso un ufficio con personale e un autista. I contribuenti tedeschi non dovrebbero più "finanziare il lobbismo russo", ha detto alla Bild il deputato Volker Ullrich, della Csu, suggerendo a Gazprom di pagare il mantenimento dell'ex cancelliere socialdemocratico.