I manifestanti hanno chiesto le dimissioni del presidente Tokayev e la liberazione delle persone arrestate durante le violenze
Centinaia di persone si sono radunate questa domenica ad Almaty, in Kazakhstan, per rendere omaggio alle vittime delle proteste che hanno infiammato il Paese il mese scorso. Tra le mani, le foto dei loro cari e tante mele, una per ogni vittima.
Hanno chiesto le dimissioni del presidente Kassym-Jomart Tokayev, secondo il quale i disordini scoppiati per le strade kazake erano da attribuire a "terroristi addestrati in arrivo dall'estero". I manifestanti hanno anche chiesto il rilascio di centinaia di cittadini e la fine delle torture nelle carceri del Paese.
Le proteste erano cominciate in Kazakhstan lo scorso 2 gennaio, inizialmente pacifiche e contro l'aumento dei prezzi dei combustibili. Ben presto però si sono trasformate in violenti scontri con le forze dell'ordine, che le hanno represse duramente: sono 225 i morti, oltre 2.600 feriti e circa 12.000 le persone arrestate.