Ucraina-Russia: Stoltenberg punzecchia, Lavrov ribatte. Ma lo sforzo diplomatico continua

Il "pugno duro" di Johnson e Stoltenberg. (Bruxelles, 10.2.2022)
Il "pugno duro" di Johnson e Stoltenberg. (Bruxelles, 10.2.2022) Diritti d'autore Olivier Matthys/Copyright 2022 The Associated Press. All rights reserved
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Di Cristiano TassinariEuronews World - Agenzie: Ansa - AP
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Secondo il premier inglese Boris Johnson e il Segretario Generale della Nato Jens Stoltenberg "siamo in un "momento pericoloso per la sicurezza in Europa". Lo stesso Stoltenberg ha invitato il ministro degli Esteri russo Lavrov a nuovi negoziati, che però sembrano non decollare mai

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Montagne "russe" diplomatiche, è proprio il caso di dirlo.

"Siamo in un momento pericoloso per l'Europa"

Secondo il premier inglese Boris Johnson e il Segretario Generale della Nato Jens Stoltenberg "siamo in un "momento pericoloso per la sicurezza in Europa".

Lo hanno dichiarato subito dopo l'incontro a Bruxelles per discutere della crisi in Ucraina.
Londra schiererà più militari nei paesi dell'Europa Orientale, che hanno ancora freschi ricordi della Guerra Fredda.

"Quando il Muro di Berlino è caduto, il popolo europeo ha detto chiaramente che voleva che la sua libertà e la sua sicurezza fossero indissolubilmente legate.
Ed è per questo che la Nato ha voluto che ogni paese fosse libero di perseguire le alleanze di sicurezza che quel paese ha scelto".
Boris Johnson
57 anni, primo ministro del Regno Unito
Olivier Matthys/Copyright 2022 The Associated Press. All rights reserved
Boris Johnson e Jens Stoltenberg. (Bruxelles, 10.2.2022)Olivier Matthys/Copyright 2022 The Associated Press. All rights reserved

La Nato ribadisce: non chiuderemo le porte a chi vuole unirsi a noi, non è un aspetto negoziabile.
Ogni riferimento all'Ucraina e ad altri paesi ex sovietici, ovviamente, non è assolutamente casuale.
Si può, però, discutere con la Russia, in modo che non si senta minacciata.
Mosca deve solo decidere da che parte andare.

Stoltenberg e Lavrov: botta e risposta

Le parole di Stoltenberg vanno dritto al cuore del problema, senza rischio di fraintendimenti.
"La Russia ha una scelta. Può scegliere una soluzione diplomatica, e noi siamo pronti a trattare, ma se sceglie il confronto, pagherà un prezzo alto. Ci saranno sanzioni economiche. Ci sarà una maggiore presenza militare della Nato nella parte orientale delle linee... E, naturalmente, l'esercito ucraino ora è molto più forte ora di quanto non fosse nel 2014".

Parole che suonano come una minaccia a Mosca, dove il capo della diplomazia russa, Sergey Lavrov, ha incontrato questo giovedì la collega britannica Liz Truss.

La risposta di Lavrov non si è fatta attendere:
"Approcci ideologizzati, ultimatum, minacce: questa è la strada per il nulla. Purtroppo, molti dei nostri colleghi occidentali si lasciano trasportare da questa forma di attività pubblica... E non posso certo chiamarla diplomazia".

"L'incontro con la ministra degli Esteri britannica? Come un dialogo tra un muto e un sordo"-
Sergei Lavrov
71 anni, ministro degli Esteri - Russia
AP/Russian Foreign Ministry Press Service
Lavrov fa gli onori di casa alla Segretaria agli Esteri britannica Liz Truss. (Mosca, 10.2.2022)AP/Russian Foreign Ministry Press Service

Un nuovo invito, un nuovo summit

Lo stesso Segretario generale della Nato, Stoltenberg, ha comunque scritto a Lavrov per invitarlo a nuovi negoziati al Consiglio Nato-Russia per trovare una soluzione diplomatica alla crisi ucraina.

L'intensa attività diplomatica messa in campo da Stati Uniti, Unione Europea e Nato per disinnescare la crisi ucraina non è riuscita, finora, ad alleggerire la presenza militare russa alle porte dell'Ucraina.
Mosca mantiene circa 130.000 militari vicini ai confini ucraini e continua massicce esercitazioni in Bielorussia, con almeno altri 30.000 uomini.

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