Secondo il premier inglese Boris Johnson e il Segretario Generale della Nato Jens Stoltenberg "siamo in un "momento pericoloso per la sicurezza in Europa". Lo stesso Stoltenberg ha invitato il ministro degli Esteri russo Lavrov a nuovi negoziati, che però sembrano non decollare mai
Montagne "russe" diplomatiche, è proprio il caso di dirlo.
"Siamo in un momento pericoloso per l'Europa"
Secondo il premier inglese Boris Johnson e il Segretario Generale della Nato Jens Stoltenberg "siamo in un "momento pericoloso per la sicurezza in Europa".
Lo hanno dichiarato subito dopo l'incontro a Bruxelles per discutere della crisi in Ucraina.
Londra schiererà più militari nei paesi dell'Europa Orientale, che hanno ancora freschi ricordi della Guerra Fredda.
La Nato ribadisce: non chiuderemo le porte a chi vuole unirsi a noi, non è un aspetto negoziabile.
Ogni riferimento all'Ucraina e ad altri paesi ex sovietici, ovviamente, non è assolutamente casuale.
Si può, però, discutere con la Russia, in modo che non si senta minacciata.
Mosca deve solo decidere da che parte andare.
Stoltenberg e Lavrov: botta e risposta
Le parole di Stoltenberg vanno dritto al cuore del problema, senza rischio di fraintendimenti.
"La Russia ha una scelta. Può scegliere una soluzione diplomatica, e noi siamo pronti a trattare, ma se sceglie il confronto, pagherà un prezzo alto. Ci saranno sanzioni economiche. Ci sarà una maggiore presenza militare della Nato nella parte orientale delle linee... E, naturalmente, l'esercito ucraino ora è molto più forte ora di quanto non fosse nel 2014".
Parole che suonano come una minaccia a Mosca, dove il capo della diplomazia russa, Sergey Lavrov, ha incontrato questo giovedì la collega britannica Liz Truss.
La risposta di Lavrov non si è fatta attendere:
"Approcci ideologizzati, ultimatum, minacce: questa è la strada per il nulla. Purtroppo, molti dei nostri colleghi occidentali si lasciano trasportare da questa forma di attività pubblica... E non posso certo chiamarla diplomazia".
Un nuovo invito, un nuovo summit
Lo stesso Segretario generale della Nato, Stoltenberg, ha comunque scritto a Lavrov per invitarlo a nuovi negoziati al Consiglio Nato-Russia per trovare una soluzione diplomatica alla crisi ucraina.
L'intensa attività diplomatica messa in campo da Stati Uniti, Unione Europea e Nato per disinnescare la crisi ucraina non è riuscita, finora, ad alleggerire la presenza militare russa alle porte dell'Ucraina.
Mosca mantiene circa 130.000 militari vicini ai confini ucraini e continua massicce esercitazioni in Bielorussia, con almeno altri 30.000 uomini.