A Pechino sono stati adottati protocolli sanitari stringenti. Non solo per gli atleti ma anche per la stampa internazionale presente e super sorvegliata dalle autorità cinesi
Sono stati definiti i Giochi Olimpici invernali più difficili da gestire anche per le restrizioni dovute alla pandemia. A Pechino sono stati adottati protocolli sanitari stringenti. Non solo per gli atleti ma anche per la stampa internazionale presente e strettamente sorvegliata dalle autorità cinesi. I giornalisti non sono liberi di circolare liberamente per la città o di trascorrere il tempo libero negli hotel e al Media Center.
Controlli, test Covid. L’area olimpica chiusa e blindata. Nessun contatto con gli sportivi. Un clima definito quasi surreale. Viki Ivanovic lavora per l’emittente nazionale croata HRT. “Ci sentiamo come in prigione. Non possiamo uscire dall’albergo. Fuori è pieno di agenti di polizia, e c’è un imponente cordone di sicurezza. Non si percepisce lo spirito olimpico. Forse poi sarà diverso ma per ora è tutto molto strano.”
"Sono Giochi olimpici diversi, dice Tracey Holmes dell’Australian Broadcasting Corporation. “Io ho seguito 14 edizioni e questa è la prima volta che vedono regole così rigorose, fa notare questo giornalista australiano. Capisco il motivo perché c’è una pandemia e capisco che sarebbe assurdo se il Covid ci infettasse tutti quanti.”
I tre villaggi olimpici invernali cinesi sono stati pre-aperti a varie delegazioni nazionali, secondo quanto riferito dai media cinesi. Gli arrivi hanno riguardato atleti e funzionari di oltre 20 Paesi, tra cui Cina, Stati Uniti, Canada, Regno Unito, Australia, Finlandia e Svizzera.
I delegati hanno prima superato un controllo di sicurezza e poi hanno partecipato alle riunioni di registrazione con il personale dei Giochi per organizzare l'alloggio, i diritti di accesso e le forniture di cui necessiteranno.
Le autorità cinesi hanno lavorato mesi per mettere in piedi una macchina organizzativa che cerchi di contenere la circolazione del virus. Nella capitale sono arrivate da tutto il mondo circa 12.000 persone. Tra addetti ai lavori, stampa, delegazioni sportive. Intanto sono almeno 308 le persone risultate positivi in aeroporto o nei controlli giornalieri.