Erdogan si intromette tra Putin e Zelensky: "Facciamo un vertice in Turchia"

Volodymyr Zelensky e Recep Tayyip Erdogan a Kiev
Volodymyr Zelensky e Recep Tayyip Erdogan a Kiev Diritti d'autore AP/Ukrainian Presidential Press Office
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Di Cinzia Rizzi Agenzie:  AP, AFP, ANSA
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Il portavoce del Cremlino, Peskov: "Gli Usa smettano di alimentare le tensioni in Europa"

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Recep Tayyip Erdogan vuole indossare le vesti del mediatore nella crisi russo-ucraina. Il presidente turco ha incontrato Volodymyr Zelensky, questo giovedì a Kiev, offrendo ancora una volta la possibilità di organizzare in patria un incontro tra le parti, per poter spegnere le crescenti tensioni.

"La Turchia è pronta a fare la sua parte per risolvere la crisi tra due Paesi amici e vicini nel Mar Nero", dice in conferenza stampa il Capo di Stato turco. "Ho ribadito ancora che ospiteremmo con piacere un vertice dei leader o delle discussioni a livello tecnico".

Nel frattempo, il cancelliere tedesco Olaf Scholz ha fatto sapere che, dopo l'incontro alla Casa Bianca con Joe Bidem, previsto per lunedì prossimo,visiterà anche Mosca.

Il monito di Mosca

Il recente dispiegamento di 3.000 soldati statunitensi in Europa orientale non è stato digerito dal Cremlino, che intima a Washington di farsi da parte. "Esortiamo costantemente le nostre controparti americane a smettere di alimentare le tensioni in Europa. Purtroppo, gli americani continuano a farlo", dichiara il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov. "Non si tratta solo di dichiarazioni provocatorie, come: la guerra arriverà presto, tutti pagheranno un prezzo terribile. Parliamo anche del dispiegamento di soldati americani nei Paesi europei vicini ai nostri confini".

Negli ultimi giorni la Russia ha spostato altri 30.000 soldati in Bielorussia. Qui si trovano ora oltre 100.000 truppe russe, il più grande dispiegamento militare nel Paese dalla fine della Guerra fredda, secondo il segretario generale della Nato Jens Stoltenberg. Anche aerei da caccia, missili a doppia capacità e sistemi di difesa aerea sono stati trasferiti in terra bielorussa. Nonostante ciò, l'Allenza Atlantica continua a spingere perché venga trovata "una soluzione politica alla crisi".

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