Ore di trattative serrate ma il nome del nuovo Presidente è ancora chimera. Tra i veti incrociati degli schieramenti riprende quota l'ipotesi Draghi per la successione di Mattarella
Nessuna convergenza sul nome del prossimo Presidente della Repubblica, neppure alla luce dell'abbassamento del quorum a maggioranza semplice, Ma l'imbuto si stringe e il verdetto potrebbe essere vicino soprattutto dopo gli ultimi febbrili incontri incrociati tra i principali rappresentanti degli schieramenti politici.
L'analisi del professor Prof. Pietro Paganini, analista politico della John Cabot University di Roma, Temple University di Philadelphia sull'opzione Draghi al Quirinale:
"Ci sono due scenari essenzialmente. Uno è quello di Draghi che resta a Palazzo Chigi e quindi garantisce la stabilità e la credibilità del nostro paese ma anche più sicurezza a livello europeo e a livello internazionale occidentale. Il secondo scenario è quello di Draghi come possibile presidente della Repubblica per i prossimi 7 anni. E allora si pone il problema di credibilità del paese. Dovremo vedere chi sarà il sostituto a Palazzo Chigi. E soprattutto chi sarà il sostituto politico e tecnico in Europa e a livello internazionale in un momento in cui c'è una crisi di identità dell'Occidente"
Il tempo potrebbe effettivamente giocare a favore di Draghi ma la lista dei papabili è ancora troppo affollata per azzardare previsioni. Nel 'borsino' di giornata sono salite le quotazioni di Elisabetta Belloni, capo dell'intelligence italiana: .se escludiamo il no secco di Matteo Renzi, su di lei sembra aleggiare la miglior approssimazione possibile di una convergenza. Si registra infatti una seppur tiepida benedizione di Giorgia Meloni e un buon consenso nel centrosinistra.