Il deterrente delle minacce: Blinken cerca di fare paura a Putin

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La Russia insiste sulla richiesta di "garanzie" di sicurezza mentre gli USA assicurano che se l'Ucraina viene attaccata la rappresaglia finanziaria sarà tremenda

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Un relativo stallo diplomatico serpeggia nella trattativa USA-Russia sulla questione ucraina mentre il dispiegamento delle forze sul campo prosegue, lungo quella frontiera in fibrillazione che separa la nazione di Putin dalla suo antico possedimento ex-sovietico. 

Svolta diplomatica?

Il ministro degli Esteri russo Serghiei Lavrov, nell'incontro a Ginevra con il segretario di Stato Usa Antony Blinken, dichiara di non aspettarsi una svolta immediata dai colloqui sull'Ucraina ma reclama "garanzie di sicurezza" in relazione alla presenza della Nato sui confini russi. Gli Usa cercano ancora una "soluzione diplomatica" sull'Ucraina, osserva Blinken, assicurando tuttavia "una risposta rapida e forte" nel caso di un'invasione russa. La determinazione occidentale nell'imporre un prezzo economico pesantissimo alla Russia in caso di aggressione contro l’Ucraina servirà realmente come deterrente?

L'irritazione di Kiev

Questa in sintesi la fotografia del balletto diplomatico privo di stabili soluzioni mentre nelle ultime è stata notata anche l'irritazione del presidente ucraino Volodymyr Zelenskyj che rifiuta di configurare l'Ucraina come una nazione che incassa “incursioni minori” o che può essere qualificata come una nazione "minore".

La minaccia della guerra

Mentre incombe la minaccia delle armi le nitide parole del ministro degli esteri russo Sergei Lavrov fugano molte ambiguità:  "La Russia non ha mai minacciato il popolo ucraino attraverso i suoi rappresentanti ufficiali - ha detto Lavrov -  Non escludiamo che tutta questa isteria, sbandierata dai nostri colleghi occidentali sia finalizzata, se non a scatenare azioni militari ucraine in Donbas, almeno a nascondere il completo sabotaggio degli accordi di Minsk da parte del regime di Kiev. Non ci sono altre spiegazioni".

La tattica di Washington

Blinken risponde che i russi non hanno bisogno di tenere 100.000 soldati sul confine ucraino. "Sappiamo anche per esperienza che la Russia ha un ampio ventaglio di opzioni aggressive oltre all'azione militare, inclusi attacchi informatici, tattiche paramilitari e altri mezzi per perorare i propri interessi in modo aggressivo senza utilizzare apertamente l'azione militare. Anche questo genere di aggressioni russe otterranno una risposta decisa, calibrata e collettiva": ha assicurato  Antony Blinken in conferenza stampa.  

Migliaia di soldati ucraini e russi si fronteggiano lungo i rispettivi confini. Blinken vedrà ancora Lavrov la prossima settimana e risponderà in seguito all'elenco delle richieste russe di precise garanzie.

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