La Corte europea dei diritti dell'uomo condanna lo "spionaggio" bulgaro

Il palazzo che ospita il Tribunale di Sofia ("Sadebna Palata", in bulgaro)..
Il palazzo che ospita il Tribunale di Sofia ("Sadebna Palata", in bulgaro).. Diritti d'autore Euronews
Di Yuliyan Stoyanov - Euronews Bulgaria - Edizione italiana: Cristiano Tassinari
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In una Bulgaria travolta da crisi economica, politica e sociale, ha fatto molto scalpore la vicenda della sorveglianza segreta dei governi bulgari negli ultimi vent'anni nei confronti di politici e personaggi pubblici, ma anche di comuni cittadini

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La Bulgaria viola la Convenzione europea dei diritti umani.

Lo ha stabilito la Corte europea dei diritti dell'uomo (CEDU), con sede a Strasburgo. 

Il caso riguarda vent'anni di sorveglianza segreta e di conservazione e accesso ai dati di almeno 900 cittadini bulgari "famosi" (politici, giornalisti, personaggi pubblici, attivisti) e di centinaia di migliaia di cittadini comuni, "spiati" a tutti gli effetti.

"La Corte europea dei diritti dell'uomo ha ritenuto, all'unanimità, che c'è stata una violazione dell'articolo 8 (diritto al rispetto della vita privata e della corrispondenza) della Convenzione europea dei diritti dell'uomo", si legge in un comunicato.

Jean-Francois Badias/Copyright 2017 The Associated Press. All rights reserved.
Una seduta della Corte europea dei diritti dell'uomo.Jean-Francois Badias/Copyright 2017 The Associated Press. All rights reserved.

Vent'anni di spionaggio

In una Bulgaria travolta da crisi economica, politica e sociale, ha fatto molto scalpore questa vicenda della sorveglianza segreta, da parte dei governi bulgari, negli ultimi vent'anni, nei confronti di politici e personaggi pubblici, ma anche di comuni cittadini.

Si tratta di un caso - ormai celebre in Bulgaria - portato avanti da due combattivi avvocati bulgari, Mihail Ekemdzhiev e Alexander Kashamov, e da due associazioni per i diritti umani.

Dopo un lungo processo, la Corte europea dei diritti dell'uomo ha emesso il suo verdetto: "I dati della sorveglianza segreta bulgara potrebbero essere usati per scopi nefasti a causa della mancanza di garanzie".

300.000 operazioni di sorveglianza

L'avvocato Alexander Kashamov spiega:
"La storia recente della Bulgaria è piena di scandali. Nel 2001 c'è stato un rapporto dell'ufficio del procuratore che delinea più di 300.000 operazioni di sorveglianza segreta, un caso senza precedenti per il nostro paese che coinvolto la sorveglianza illegale di giornalisti, politici e altre figure pubbliche. Ma non solo. Anche comuni cittadini".

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L'avvocato Kashamov, uno dei due legali che ha portato avanti il caso.Euronews

Un altro fatto impressionante è l'uso dell'Intelligenza Artificiale per la sorveglianza segreta e come essa può tracciare il profilo delle persone mirate.

"Il controllo tecnologico è più pericoloso di quello fisico"

L'avvocato Mihail Ekemdzhiev prova a spiegare meglio:
"Per esempio, possono capire se si ha un orientamento sessuale non tradizionale o altri tipi di preferenze... Questo controllo tecnologico è estremamente grave, in qualche modo persino più pericoloso di quello fisico".

"Accuse infondate"

Tsvetan Tsvetanov è un ex ministro degli interni bulgaro.
È stato accusato di far sorvegliare i suoi rivali politici e, nel 2013, persino il l'allora presidente della Repubblica Rosen Plevneliev.
"Chi mi accusava era un informatore anonimo del partito socialista bulgaro, ma in un processo è stato stabilito che il dispositivo di localizzazione di cui ero accusato, in realtà, non era mai esistito", ricorda Tsvetanov.
"Sono stato informato di essere stato spiato anch'io una volta. Ma quando abbiamo provato a scoprire quali fossero i motivi, ci è stato detto dal Tribunale di Sofia che tutte le prove erano state distrutte. Nel corso degli anni lo Stato bulgaro, comunque, è riuscito a rafforzare i controlli sull'uso della sorveglianza segreta".

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"Chi mi accusava era un informatore anonimo del Partito Socialista..."Euronews

Tocca al nuovo governo

Dopo questa vicenda scabrosa finita in pasto all'opinione pubblica bulgara, ora ci si aspetta che il nuovo governo del premier Kiril Petkov, in carica esattamente da un mese, getti basi solide per la riforma della giustizia.

Risorse addizionali per questo articolo • Edizione italiana e doppiaggio: Cristiano Tassinari

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