In Lombardia rallenta il ritmo dei contagi da Covid

Dietro l'angolo però c'è il possibile effetto 'rientro a scuola'
Dietro l'angolo però c'è il possibile effetto 'rientro a scuola'
Diritti d'autore 
Di ANSA
Condividi questo articoloCommenti
Condividi questo articoloClose Button
euronews pubblica le notizie d'ansa ma non interviene sui contenuti degli articoli messi in rete. Gli articoli sono disponibili su euronews.com per un periodo limitato.

(ANSA) - MILANO, 13 GEN - In Lombardia, dopo un picco di contagi fatto registrare nei primi giorni dell'anno, sembra frenare la diffusione esponenziale della pandemia. Non si tratta ancora di un deciso rallentamento, visto che negli ultimi due giorni i nuovi casi hanno sempre superato quota 40mila (41.050 ieri, 45.555 martedì), ma di un avanzamento a ritmo meno spedito. Di certo, la situazione è sicuramente più rosea rispetto alla prima settimana di gennaio, quando l'incremento di nuovi positivi rispetto ai sette giorni precedenti aveva sempre superato quota 100mila. Dalla direzione Welfare di Regione Lombardia, pur notando che l'andamento epidemiologico "pare rallentare", preferiscono non commentare i dati, rimandando ogni ragionamento a settimana prossima, quando "con un trend più chiaro, sarà forse possibile farlo". Dietro all'atteggiamento attendista da parte dell'assessorato guidato da Letizia Moratti, il possibile impatto negativo che potrebbe avere sui contagi la ripresa della scuola. Una componente che non potrà essere valutata prima di un paio di settimane. L'effetto 'variante Omicron', insomma, è tutt'altro che svanito, anche se alcuni indizi come la stabilizzazione del numero dei contagi ed il ritorno ad un'apparenza normalità nei tempi d'attesa nei centri tamponi e nelle farmacie, fanno pensare che il peggio sia passato. (ANSA).

Condividi questo articoloCommenti

Notizie correlate

Ilaria Salis candidata alle elezioni europee con Alleanza Verdi e Sinistra

Polonia, arrestata sospetta spia russa: raccoglieva informazioni per attacco a Zelensky

Crisi in Medio Oriente, tra gli italiani preoccupazione e insoddisfazione per il ruolo dell'Ue