Kazakistan: guerriglia per l'aumento del gas. Una decina i morti. Centinaia gli arresti

Proteste contro il caro-gas in Kazakistan.
Proteste contro il caro-gas in Kazakistan. Diritti d'autore Screengrab
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Di Euronews Russia
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Dopo tre giorni di manifestazioni di piazza, sfociate anche in scontri con la polizia, le autorità delle regione del Mangghystau, nell'ovest del Kazakistan, hanno deciso di abbassare i prezzi del gas naturale liquefatto, che erano più che raddoppiati dall'inizio del 2022

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Continuano le proteste nella regione petrolifera del Mangghystau, affacciata sul Mar Caspio, nell'ovest del Kazakistan, per l'aumento del prezzo del gas e dei carburanti, praticamente raddoppiati (e anche di più) dal 1° gennaio. E' guerriglia per le strade, si parla di una decina di morti e centinaia di feriti. Almeno 317 contusi. Oltre 200 le persone arrestate,

In due città, Jañaözen e il capoluogo Aktau, da domenica ci sono state numerose manifestazioni di massa, spesso sfociate in scontri con la polizia.

Su Twitter, il presidente kazako Kassim-Jomart Tokayev ha scritto:
"Chiedo ai manifestanti di non seguire gli appelli di persone distruttive, interessate a minare la stabilità e l'unità della nostra società".

Grafica Euronews
Il tweet del presidente kazako.Grafica Euronews

Dopo la riunione di governo di questo martedi nella capitale Nur-Sultan, le autorità kazake hanno annunciato una significativa riduzione del prezzo del gas di petrolio liquefatto (il GPL), nella regione di Mangghystau.

La commissione governativa, arrivata martedì nella regione, è andata a incontrare i manifestanti.

Alla fine delle trattative, le autorità hanno ha annunciato una temporanea riduzione del prezzo del GPL a 50 tenge (0,11 dollari) al litro, come parte della responsabilità sociale della compagnia petrolifera e del gas Kazmunaigas.
Nei giorni scorsi il prezzo era salito alle stelle, fino a 120 tenge (0,28 dollari) al litro.

Il motivo degli aumenti? L'incremento dei costi di estrazione e di trasporto.

Benché i prezzi ora siano stati abbassati, almeno momentaneamente, le proteste, anche nella capitale Nur-Sultan e ad Almaty, la città più grande, non si fermano.

La protesta rischia di allargarsi a tutto il Kazakistan.

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