Bezos, Musk, Branson: il liberismo spaziale rischia d'essere un far west

11 dicembre 2021: passeggeri spaziali di Blue Origin camminano sulla piattaforma di atterraggio del booster
11 dicembre 2021: passeggeri spaziali di Blue Origin camminano sulla piattaforma di atterraggio del booster Diritti d'autore LM Otero/Copyright 2021 The Associated Press. All rights reserved.
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Con le loro compagnie commerciali, Jeff Bezos, Elon Musk e Richard Branson hanno lanciato decine di missioni. Tanto che per gli esperti la situazione sta già degenerando

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Il primo in assoluto fu un miliardario italoamericano, che nel 2001 riuscì a strappare ai russi un costosissimo passaggio nello spazio.

Ma 20 anni dopo, quello dell'esplorazione spaziale a scopo commerciale è diventato un settore fin troppo affollato.

Fino a settembre a contendersi il campo erano le compagnie "turistiche": ossia la Virgin Galactic di Richard Branson - partita in vantaggio con il primo volo suborbitale (con Branson come unico passeggero oltre all'equipaggio) - e la Blue Origin di Jeff Bezos, che ha recuperato in fretta lanciando ben tre missioni nell'ultimo anno.

L'ultimo a entrare nella mischia è stato Elon Musk, che con la sua Starlink intende realizzare un'infrastruttura internet a banda larga che corra interamente su satelliti.

Negli ultimi mesi i tre gruppi hanno lanciato missioni su missioni: tanto che secondo gli esperti, la situazione inizia a sfuggire di mano

"Queste cose - spiega **Francisco Diego,**docente di Fisica e Astronomia allo University College di Londra - stanno accadendo in un modo molto deregolamentato, dove persone come Elon Musk  inviano migliaia di satelliti senza alcuna restrizione. C'è un trattato sullo spazio esterno dell'ONU che non è stato molto ben implementato. Deve essere aggiornato, deve essere fatto rispettare e deve essere legalmente vincolante.

Lo spazio, dunque, già parecchio trafficato prima dell'arrivo dei magnati, rischia ora di diventare impraticabile: e gli effetti, secondo Diego, sarebbero già ampiamente visibili.

"Queste migliaia di satelliti sono detriti spaziali a tutti gli effetti" spiega il docente. "Sono attivi, sono utili ma sono come detriti spaziali e hanno già creato dei pericoli. La Stazione spaziale internazionale si è trovata in pericolo a causa di alcuni test dei russi non molto tempo fa e anche i cinesi hanno fatto cose simili. La stazione spaziale cinese si è poi trovata a rischio collisione con uno di questi satelliti di Elon Musk e hanno dovuto procedere a un'azione evasiva. Bisogna regolamentare perché, quando succedono cose del genere, la situazione può degenerare in modi incontrollabili".

Un record è stato raggiunto l'11 dicembre quando - tra la terza missione con equipaggio di Blue Origin, la squadra giapponese sulla stazione spaziale internazionale, e una missione cinese - c'erano ben 19 persone a orbitare nella stessa zona,

Ma Elon Musk ha respinto le accuse di stare intasando lo spazio con i satelliti del suo progetto.

"Decine di miliardi" di satelliti possono essere ospitati in orbite vicine alla Terra, ha detto al Financial Times.

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