Come funziona il laboratorio anti-contraffazione della Bce
Sono passati 20 anni dalla nascita dell'Euro e sono quindi vent'anni che la Banca centrale europea combatte contro i falsari.
Ricordate Totò ne "La banda degli onesti"? Beh, erano gli anni 50 e all'epoca era molto più facile falsificare le banconote.
Adesso ci sono davvero poche possibilità di incappare in una banconota falsa, anche perché a Francoforte c'è un laboratorio dove gli esperti analizzano gli euro falsi e danno agli Stati gli strumenti per individuarli. Da anni poi la Bce cerca di sensibilizzare i privati cittadini invitandoli a toccare e guardare attentamente i soldi per scovare le imitazioni.
Nel 2020 sono stati ritirati 460mila falsi, poca cosa se consideriamo che in circolazione ci sono 27 miliardi di euro di carta. L'euro quindi è una moneta molto sicura, anche perché la ricetta per fabbricarla rimane segreta, custodita tra le mura della sede della Banca centrale europea, proprio a Francoforte.
Nel laboratorio anti-contraffazione della Bce, gli esperti usano microscopi 3D, una bilancia regolata al microgrammo e un lettore scientifico per analizzare i dieci segni visibili, inseriti come "firma" in ogni pezzo di carta. Nel laboratorio c'è anche un armadio che richiede la presenza di due persone per l'apertura, perché ognuno dei due conosce solo una parte della chiave. Lì dentro sono contenute circa mille imitazioni trovate in questi anni.
Ogni Paese ha un centro anti-contraffazione, che dialoga con Francoforte e con Europol, la polizia europea.
Ogni anno la Bce investe un'importante somma di denaro per fabbricare delle banconote difficili da imitare. Le indicazioni di questo laboratorio sono pertanto indispensabili.
L'obiettivo è di "ridurre il rischio di contraffazione a zero o quasi", secondo Jean-Michel Grimal, un ingegnere, responsabile dello divisione sviluppo delle banconote presso la Bce.