Gattopardo alla bielorussa: ecco la riforma costituzionale di Lukashenko

Gattopardo alla bielorussa: ecco la riforma costituzionale di Lukashenko
Diritti d'autore Belarusian President Alexander Lukashenko entering hall where New Year's show for children takes place
Di Antonio Michele Storto Agenzie:  AP
Condividi questo articoloCommenti
Condividi questo articoloClose Button
Copia e incolla il codice embed del video qui sotto:Copy to clipboardCopied

Le modifiche volute dall'autocrate dovrebbero rappresentare un'apertura alla democrazia. In realtà, finirebbero per cementare il suo potere, o nel peggiore dei casi per fornirgli l'immunità

PUBBLICITÀ

Cambiare tutto perché nulla cambi: il celebre adagio di Tomasi di Lampedusa si presta assai bene alla politica bielorussa, in cui un'apparente apertura democratica potrebbe finire per cementare per un decennio e oltre quella che è ormai universalmente ribattezzata come "ultima dittatura d'Europa".

Su una bozza di documento pubblicata lunedì sono apparse alcune delle modifiche costituzionali che a breve saranno oggetto di referendum. Sul sito della Presidenza e sull'agenzia di stampa nazionale, dove la bozza è stata diffusa, i cittadini sono invitati a commentare, proporre, avanzare considerazioni.

La proposta principale è reintrodurre il limite di due mandati presidenziali, che era stato abolito nel 2004 dall'autocrate Aleksander Lukashenko.

La restrizione, tuttavia, avrebbe effetto solo con l'elezione del prossimo presidente: in altre parole a Lukashenko consentirebbe di rimanere al potere fino al 2035, quando ormai avrà 81 anni. E se pure questo non dovesse accadere, l'attuale capo di stato potrebbe contare sul'immunità che nella bozza di riforma si propone di concedere agli ex presidenti riguardo alle accuse relative ad azioni intraprese durante i rispettivi mandati.

Negli ultimi 27 anni, in effetti, l'unico presidente in Bielorussia è stato Lukashenko, che ha potuto governare col pugno di ferro proprio grazie alle modifiche costituzionali introdotte nel '96 e del 2004: dopo l'ultima, contestatissima elezione, che nell'estate 2020 ha scatenato proteste di massa in patria e sdegno un po' ovunque all'estero, l'autocrate aveva promesso di portare il paese verso una graduale democratizzazione.

Ma il referendum, che dovrebbe tenersi il prossimo febbraio, stavolta promette di essere più gattopardesco che mai.

La nuova riforma

Altre modifiche alla costituzione includono l'estensione del mandato del parlamento da quattro a cinque anni e l'introduzione dell'Assemblea Popolare di tutta la Bielorussia, un nuovo organo che dovrebbe operare in parallelo con il parlamento.

Lukashenko non ha fatto alcuna dichiarazione sugli emendamenti, ma la televisione di stato lo ha mostrato mentre partecipava a una speciale celebrazione per i bambini nella sala principale del Palazzo della Repubblica nella capitale, Minsk.

Rivolgendosi al pubblico composto per lo più da bimbi di tutto il paese, il presidente ha detto che l'evento gli ha permesso di distogliere brevemente la mente da "questioni politiche che a volte sono piuttosto sgradevoli, e di ritrovarmi nel mondo dell'infanzia".

Durante i suoi 27 anni alla guida dell'ex repubblica sovietica con il pugno di ferro, Lukashenko ha tenuto tre referendum, abolendo i limiti dei mandati presidenziali, modificando la costituzione e riportando i simboli di stato dall'aspetto sovietico.

Un anno di proteste

La Bielorussia è stata scossa da mesi di proteste di massa senza precedenti dopo che Lukashenko ha ottenuto un sesto mandato consecutivo nel voto presidenziale dell'agosto 2020, che l'opposizione e l'Occidente hanno denunciato come una farsa.

La risposta alle manifestazioni è stata una brutale repressione, che ha visto più di 35.000 persone arrestate, migliaia picchiate dalla polizia e molti costretti a cercare rifugio all'estero.

I cambiamenti costituzionali proposti sono stati elaborati durante i disordini, quando Lukashenko si è reso conto "di aver perso il sostegno della maggioranza della popolazione urbana del paese", ha detto all'Associated Press Valery Karbalevich, analista politico indipendente, secondo il quale il nuovo organo di governo - l'Assemblea Popolare di tutta la Bielorussia - sarebbe stato progettato come un piano di riserva, in caso il leader autoritario fosse costretto a dimettersi.

In base agli emendamenti proposti, un presidente in carica diventa automaticamente un delegato dell'Assemblea da 1.200 posti e può presiederla, qualora venga eletto dagli altri delegati. Il nuovo organo proposto dovrebbe riunirsi almeno una volta all'anno e avrà il potere di stabilire direttive politiche, redigere leggi, suggerire modifiche costituzionali, eleggere i membri della Commissione elettorale centrale del paese e i giudici delle più alte corti del paese.

L'Assemblea può anche dare il via libera al dispiegamento di truppe bielorusse all'estero se proposto dal presidente, e spodestare il presidente se il leader viene trovato in violazione della costituzione o ha commesso alto tradimento o un altro crimine importante.

Condividi questo articoloCommenti

Notizie correlate

Elezioni parlamentari e amministrative in Bielorussia: affluenza al 73 per cento

Un prigioniero politico bielorusso muore in carcere per "mancanza di cure mediche"

Minsk: condannato ad otto anni il giornalista dissidente Roman Protasevitch