Belgio, operatori culturali in piazza, mentre i cinema disobbediscono ai decreti

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A Bruxelles, tra le 5 e le 10mila persone hanno protestato contro un decreto che lascia aperti bar, ristoranti e mercatini, mentre il settore culturale è di nuovo costretto a fermarsi

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Anche in Belgio i lavoratori della cultura scendono in piazza, chiedendo al governo di non essere dimenticati. Migliaia tra attori, musicisti, cine-operatori e organizzatori di eventi hanno protestato domenica contro la decisione di mettere in stand-by la vita culturale del paese per arginare la diffusione della nuova variante.

Una marea umana che a Bruxelles - a dispetto della pioggia battente  - ha manifestato pacificamente e senza incidenti, ma portando in piazza rivendicazioni assai precise: all'esecutivo guidato dal liberal-democraticoAlexander De Croo si contesta di aver passato un colpo di spugna sul settore, lasciando al contempo aperti bar, ristoranti e mercatini natalizi.

NICOLAS MAETERLINCK/Nicolas Maeterlinck
la manifestazione del 26 dicembre 2021 a BruxellesNICOLAS MAETERLINCK/Nicolas Maeterlinck

Disobbedendo a quella che considerano una arbitraria discriminazione, parecchi gestori di cinema e teatri hanno deciso di aprire i battenti nel giorno della protesta, contravvenendo alle indicazioni del governo,  

"Anche la cultura è un'attività economica - ha detto Michael de Kok, direttore artistico del Teatro Reale Fiammingo, presente tra i manifestanti  - ma ne abbiamo bisogno anche per la nostra salute mentale. È l'unico modo per le persone di vivere esperienze, di raccontare storie. È di fondamentale importanza per noi essere aperti in questi tempi complicati e complessi".

Marea umana

Gli organizzatori hanno stimato in 10-15mila le presenze, una cifra ridimensionata a 5mila dalle stime delle autorità locali.

Dopo quasi due anni di chiusure forzate e aperture limitate, il settore della cultura aveva sperato che i suoi sforzi, compresi gli speciali misuratori della qualità dell'aria nelle sale, i posti separati e le riduzioni nella capacità delle sale, avrebbero permesso loro di sfuggire alle nuove restrizioni.

Misure che peraltro arrivano a fronte di un calo costante dei ricoveri ospedalieri che nei reparti Covid va avanti da settimane; ma che, secondo la Cabina di regia dell'esecutivo, sono rese necessarie dalla rapida trasmissione della variante Omicron.

La polizia ha detto che non intende effettuare alcun controllo sistematico sui cinema della città di Bruxelles e di Elsene che si sono impegnati a non rispettare le nuove regole anti-coronavirus e a rimanere aperti la domenica.

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