Soltanto nelle prime ore della giornata erano già quasi 2mila i voli cancellati, oltre a 3mila rimandati
Anche nel giorno di Santo Stefano, è un bollettino di guerra quello che arriva dagli aeroporti: quasi duemila voli cancellati, oltre tremila quelli rinviati.
Numeri impressionanti, che peraltro riguardano solo le prime ore della giornata. La ragione è sempre la stessa: gli equipaggi finiscono in quarantena dopo che qualcuno risulta positivo.
E se il paese più colpito sono gli Stati Uniti, le brutte sorprese sono in agguato praticamente ovunque.
"Il nostro volo è stato cancellato mentre eravamo in fila per fare il check-in spiega ad Associated Press Tamara Ronbinson, viaggiatrice rimasta bloccata dopo le vacanze all'aeroporto di Minneapolis.
"Di solito non viaggiamo a Natale - le fa eco il marito - quindi questa è la nostra prima e probabilmente ultima volta".
Le cancellazioni vanno ad aggiungersi alla vera e propria catastrofe iniziata tra il 24 e il 25, quando i voli annullati sono stati quasi 6mila.
Oltre agli USA - dove anche il traffico nazionale è paralizzato - è la Cina la destinazione più colpita, ma anche gli aeroporti europei non sono stati affatto risparmiati da quest'incubo natalizio