2021, il grande dibattito sul clima: un anno tra proteste e vertici internazionali

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Di Jeremy WilksEuronews
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La corsa contro il tempo per il clima: un anno in pillole, dalle proteste degli attivisti al monito degli scienziati sino ai vertici della politica

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"Non c'è un pianeta B e non devono esistere i bla bla bla della politica": l'attivista per il clima, Greta Thunberg, usa le parole giuste, quelle che muovono le coscienze di milioni di giovani, e meno giovani, in tutto il mondo.

È solo uno dei passaggi che hanno caratterizzato il 2021, l'anno dominato da un grande dibattito su riscaldamento globale e cambiamento climatico

Il 2021 ha sentito risuonare nelle nostre orecchie gli slogan del movimento di protesta per il clima e ha anche assistito alle dilaganti acrobazie politiche nel panorama dei media. 

Molti cittadini europei hanno percepito la rilevanza del problema e lanciato l'allarme quando gli effetti del cambiamento climatico sono arrivati alle loro porte.

Ed Hawkins è docente di scienze climatiche all'Università di Reading nel Regno Unito. Ribadisce quello che è sotto gli occhi di tutti: "Ora è molto chiaro che stiamo già sperimentando gli effetti del cambiamento climatico in Europa e in tutto il mondo - dice - soprattutto per il modo in cui il nostro clima sta cambiando".

KENA BETANCUR/AFP or licensors
Protesta per il clima - New York, novembre 2021KENA BETANCUR/AFP or licensors

Poche settimane dopo le inondazioni mortali in Belgio e Germania, il gruppo di scienziati del Gruppo intergovernativo sul cambiamento climatico (IPCC) ha pubblicato un rapporto che conferma la maggiore frequenza e intensità degli eventi meteorologici estremi in molte regioni a causa del cambiamento climatico.

In ottobre Euronews è tornata in uno dei villaggi tedeschi devastati per testimoniare quanto accaduto. Abbiamo raccolto la testimonianza della sindaca di Altenahr, Cornelia Weigand, che ha parlato di evento inatteso nella sua forza devastatrice: "La gente si era preparata all'inondazione del secolo. Ma tutta quella quantità d'acqua era inconcepibile: 10 metri! Non era mai successo prima, qui. È molto più alta di quella del 1910 o del 1804. Semplicemente non era concepibile".

Se le inondazioni hanno travolto alcune parti d'Europa, le fiamme hanno bruciato altri territori.

La Grecia in particolare ha pagato il suo tributo con la devastazione dell'isola di Eubea.

Il cambiamento climatico amplifica questi eventi naturali con effetti drammatici. 

L'estate ha visto ondate di calore da record. Siracusa in Sicilia ha raggiunto quello che potrebbe essere confermato come un nuovo record europeo di 48,8 gradi. Abbastanza caldo da essere pericoloso per il benessere di tutti.

Francesca de' Donato, epidemiologa del Servizio sanitario regionale in Lazio, sottolinea un altro fattore: "Anche i soggetti più a rischio, come gli anziani e le persone con malattie croniche, spesso non lo considerano un problema serio rispetto ad altri - spiega - è per questo che abbiamo numeri così alti o aumenti di mortalità durante gli eventi di canicola".

In questo clima di preoccupazione, i leader mondiali si sono riuniti a Glasgow per la conferenza COP26. I padroni di casa l'hanno annunciata come l'ultima occasione per limitare le emissioni di gas serra e mantenere il riscaldamento globale a 1,5 gradi al di sopra della media preindustriale.

Tuttavia, molti hanno criticato la COP26: troppo compromessi e risposte inadeguate all'emergenza climatica per compiacere la lobby dei combustibili fossili.

La Conferenza si è conclusa con parole di fuoco, ma il riscaldamento globale resta il tema più scottante del nostro tempo.

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