Covid, a Torino in quarantena un'intera stazione dei vigili urbani

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lo skyline di Torino Diritti d'autore Massimo Pinca/2006 AP
Di Euronews
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È successo a Caselle, cittadina a pochi km da Torino, dove sorge un'aeroporto internazionale da migliaia di passeggeri al giorno

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Una tempistica beffarda, quasi irreale: l'obbligo vaccinale per le forze dell'ordine era entrato in vigore da una manciata d'ore, che già una stazione dei vigili urbani si ritrovava totalmente sguarnita a causa di un sospetto focolaio da Covid.

È accaduto a Caselle, paese da poco più di 13mila anime in provincia di Torino, dove almeno fino al prossimo lunedì il posto di polizia municipale rimarrà pressoché vuoto: di 11 agenti in servizio, l'unica ad essersi "salvata" è la vicecomandante, che per un fortuito caso non era stata a contatto con i colleghi. Degli altri dieci, tre sono risultati positivi al virus mentre per gli altri sette è subito scattata la quarantena obbligatoria: sabato dovranno sottoporsi al tampone molecolare, per poi attendere fino a lunedì per il responso.

Un inconveniente neppure troppo grave, in un paese da poche migliaia di abitanti: non fosse che proprio a Caselle sorge l'Aeroporto internazionale Sandro Pertini, scalo tra i più importanti del nord Italia da cui fino al 2019 transitava una media di 11mila passeggeri al giorno, oggi ridotti a circa 4mila dalla crisi dei trasporti innescata dalla pandemia.

Corsa alle prime dosi

A partire da mercoledì 15 dicembre, anche per il personale in servizio tra le forze armate e le forze di polizia è scattato l'obbligo di vaccinazione. L'inadempienza, ha sottolineato il ministro dell'Interno Lamorgese, "porterà all'immediata sospensione dal servizio". Inoltre, chiunque verrà trovato a lavorare senza aver iniziato il ciclo di immunizzazione rischia una sanzione da 600 a 1.500 euro.

Curiosamente, per un paese che ha scelto di affidarsi a un Generale dell'Esercito per dare una provvidenziale accelerata alla campagna vaccinale, queste categorie sono state finora tra le più restie a farsi immunizzare.

Alla fine di novembre, quando l'annuncio dell'estensione dell'obbligo vaccinale ha fatto scattare la corsa alle prime dosi anche tra militari e forze di polizia, erano più di 50mila gli effettivi a rischio sospensione.

A riportare le percentuali peggiori era la polizia penitenziaria, con il 30% degli agenti ancora in attesa di prima dose. Seguivano poi l'esercito (13%) e gli agenti di polizia e carabinieri (entrambe sul 10% circa).

"Eventuali danni li pagherà il comune"

E c'è chi, questa imposizione, sembra non averla presa affatto bene. Martedì, alla vigilia dell'entrata in vigore dell'obbligo, il Sindacato degli agenti di polizia municipale di Milano ha distribuito un volantino per rendere nota un'iniziativa di sostegno agli agenti che decideranno di rinunciare allo stipendio, pur di non vaccinarsi.

In calce al testo, il segretario Daniele Vincini ha inoltre messo nero su bianco che, in caso "di eventuali danni alla salute derivanti dall’inoculazione del vaccino anti-Covid" anche il Comune di Milano, e non soltanto il Governo, verrà chiamato a risponderne

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