Blinken: "Pronti a intervenire se Mosca aggredisse nuovamente l'Ucraina"

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Di Efi Koutsokosta
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Euronews ha incontrato il segretario di Stato americano durante il vertice dei ministri degli esteri dell'Osce a Stoccolma: "La Russia conosce le conseguenze in caso di aggressione"

**La massiccia presenza militare di Mosca al confine con l'Ucraina ha alimentato nuove tensioni tra Nato, Unione europea e Russia. Tra diplomazia e minacce di sanzioni, i ministri degli esteri riuniti in Svezia per il vertice dell'Osce hanno discusso delle soluzioni per evitare il rischio di una nuova escalation. La giornalista di Euronews Efi Koutsokosta ne ha parlato con il segretario di Stato statunitense, Antony Blinken. **

**Lei ha detto che ci sono prove di piani russi per invadere l'Ucraina. Quanto siamo vicini a un confronto militare?
**Non conosciamo le intenzioni del presidente Putin. Non sappiamo se ha preso la decisione di intraprendere una nuova azione aggressiva contro l'Ucraina. Quello che sappiamo è che si sta organizzando per poterlo fare, e con poco preavviso. Questo è molto preoccupante e non solo per noi. È preoccupante per molti partner in tutta Europa. Sono appena stato al vertice della Nato prima di venire qui all'Osce, e questa preoccupazione è diffusa. Per noi è importante avere comunicato molto chiaramente alla Russia che una nuova aggressione contro l'Ucraina sarebbe un errore, con le gravi conseguenze che ne deriverebbero. Abbiamo espresso la nostra convinzione che qualsiasi divergenza si può risolvere meglio con la diplomazia, in particolare attraverso gli accordi di Minsk, che non sono mai stati attuati.

**Lei ha appena incontrato il ministro degli esteri russo Sergei Lavrov. È riuscito a capire le sue intenzioni? Ci sono dei segnali che fanno pensare a una de-escalation?
**Abbiamo avuto una conversazione molto diretta e sincera, come al solito. Nessuna polemica. E' stata una discussione molto professionale. Molto diretta. È importante essere in grado di comunicare direttamente, non semplicemente attraverso la televisione o i comunicati stampa. Volevo parlargli faccia a faccia perché volevo che capisse le nostre preoccupazioni, le conseguenze che deriverebbero da un eventuale aggressione russa, ma anche la nostra convinzione che la migliore strada da percorrere sia la diplomazia, la Russia dovrebbe ritirare le sue forze e impegnarsi in modo significativo per l'attuazione degli accordi di Minsk.

**Si può dire ora siete più vicini a una svolta, a una de-escalation?
**Quello che posso dire è che Lavrov riferirà al presidente Putin. Io, naturalmente, sto facendo lo stesso con il presidente Biden. Mi aspetto che i presidenti ne discutano tra loro e da lì andremo avanti. Ma la cosa più importante è esprimere in modo chiaro e diretto la nostra posizione, quali sono le nostre preoccupazioni, cosa faremo e cosa preferiremmo fare: rinvigorire la diplomazia e risolvere la situazione dei territori occupati in Ucraina.

**Ci sono piani concreti per un incontro tra i due presidenti?
**La mia aspettativa è che si parlino a breve.

**Lei ha parlato di gravi conseguenze se la Russia invadesse l'Ucraina. Cosa intende dire? Fino a che punto siete pronti a spingervi? Siete pronti ad andare oltre le sanzioni economiche?
**Ci sarebbero conseguenze economiche di grande impatto. Penso che le possibili conseguenze siano ben note a Mosca, e spero che il presidente Putin ne tenga conto. Allo stesso tempo, gli Stati Uniti e gli altri paesi hanno lavorato per assicurarsi che l'Ucraina abbia i mezzi per difendersi. E naturalmente, in caso di minacce all'alleanza Nato, ci assicureremo di continuare a rafforzare le nostre capacità difensive. Ma ho anche messo l'accento sulla parola difesa. La Nato è un'alleanza difensiva, non aggressiva. Siamo qui per la protezione e la sicurezza dei nostri membri, ma anche per aiutare i partner come l'Ucraina a difendersi se sono a rischio di aggressione. Quindi è su questo che siamo concentrati. Ma ribadisco, la cosa più importante è che la Russia capisca che le azioni hanno conseguenze. E queste conseguenze sono reali. Non sono nell'interesse della Russia, un conflitto non è nell'interesse di nessuno. Lasciatemi aggiungere questo. Il presidente Biden, quando ha parlato con il presidente Putin a Ginevra alcuni mesi fa, ha detto che gli Stati Uniti preferiscono di gran lunga avere una relazione stabile e prevedibile con la Russia. Ma muovendosi nuovamente in modo aggressivo contro l'Ucraina la Russia va in direzione totalmente opposta a quella di una relazione stabile e prevedibile. Non credo che questo sia un bene per nessuno di noi, ma il presidente è stato chiaro: se la Russia sceglie di agire in modo avventato, risponderemo.

**Si riferisce solo alle sanzioni? Unione europea e Stati Uniti ne hanno già adottato alcune. Cosa le fa credere che nuove sanzioni convincano Putin a cambiare rotta?
**Stiamo valutando varie iniziative che avrebbero un impatto molto forte: ci sono azioni che in passato non abbiamo intrapreso. La Russia è consapevole del ventaglio di azioni che potremmo intraprendere nei suoi confronti.

Può essere più preciso su quello che intendete fare?
No, non in pubblico.

La Russia diffida dell'adesione dell'Ucraina alla Nato. Quindi gli Stati Uniti sosterranno l'adesione dell'Ucraina alla Nato?
Fin dalla fondazione della Nato e dal trattato di Washington è stato chiarito che le porte dell'alleanza sarebbero state aperte a chi avesse voluto farne parte avendo i requisiti per farlo. Così nella riunione più recente abbiamo riaffermato che le porte della Nato sono aperte. Ma questo non rappresenta una minaccia per la Russia perché, ancora una volta, sottolineo che la nostra è un'alleanza difensiva. È un'alleanza trasparente. Non è diretta contro la Russia. Non è una minaccia per la Russia. E infatti le uniche azioni aggressive che ci sono state nell'area euro-atlantica negli ultimi anni sono le aggressioni della Russia contro la Georgia e poi contro l'Ucraina. E non abbiamo bisogno di vedere una ripetizione di tutto questo in Ucraina.

**Ci sono tensioni crescenti anche lungo i confini dell'Europa, con la Bielorussia in particolare. Bruxelles parla di attacco ibrido: migliaia di migranti vengono spinti con la forza verso Polonia, Lettonia e Lituania. Quindo pensa che la Russia sia davvero la più grande minaccia per l'Europa e l'Occidente?
**Le sue azioni, quelle intraprese nel recente passato e quelle potenziali, come nel caso dell'Ucraina, rappresentano un problema reale. Non dovrebbe essere così. Considerando poi che stiamo lavorando assieme in aree in cui i nostri interessi si sovrappongono. Per esempio, nella mia ultima conversazione con il ministro degli esteri Lavrov abbiamo parlato dell'Iran e del reciproco interesse nel far si che l'Iran non sviluppi armi nucleari. Nei colloqui di Vienna stiamo lavorando bene insieme ai partner europei e alla Cina . Stiamo lavorando insieme anche nel Caucaso, entrambi abbiamo interessi in Azerbaigian e Armenia. Vogliamo trovare una soluzione duratura alle divergenze sul Nagorno-Karabakh. Quindi penso che è questo che dovremmo fare, lavorare insieme su varie questioni nell'interesse reciproco. Ma azioni come la nuova aggressione all'Ucraina rendono questo molto difficile.

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