Violenza di genere: cortei di protesta a Roma e a Istanbul

Violenza di genere: cortei di protesta a Roma e a Istanbul
Diritti d'autore Gregorio Borgia/Copyright 2021 The Associated Press. All rights reserved.
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Donne: da Roma a Istanbul, non si fermano i cortei contro la violenza di genere. I numeri del fenomeno sono in aumento

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Una Giornata dedicata non basta più, anche se solo simbolica.
La protesta contro la violenza di genere va oltre le 24 ore: a Roma migliaia di persone hanno manifestato per denunciare quella che considerano una politica istituzionale ostile alle donne, alla comunità LGBTQIA+ e ai soggetti più vulnerabili ed esposti alla crisi economica e sanitaria.
Il corteo romano, organizzato dall'associazione Non Una Di meno fa parte di 16 giorni di mobilitazione globale.

Dagli abusi allo stalking: le declinazioni della violenza di genere

Carlotta Cossutta, rappresentante del gruppo femminista "Non Una Di Meno", illustra i numeri di un fenomeno in crescita: "Finora, solo quest'anno, ci sono stati 108 femminicidi, cioè circa uno ogni 72 ore, in realtà anche di più. Secondo gli ultimi dati, sono 89 le donne che ogni giorno denunciano reati legati alla violenza di genere, dallo stalking alla condivisione di materiale (privato) online, alle percosse e a tutta una serie di molestie sul lavoro o in casa. Quindi 89 ogni giorno".

Turchia, protesta di genere e scontri

I gruppi per i diritti delle donne hanno manifestato a Istanbul, sabato, denunciando il recente aumento della violenza contro le donne. Nel solco di un malcontento generale, gli attivisti hanno anche sollecitato le dimissioni del governo, incapace di far fronte alla crisi sociale, tra l'aumento dei prezzi al consumo e la rapida svalutazione della moneta.

Giovedì scorso, la polizia turca ha interrotto la marcia, promossa nell'ambito della Giornata internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne, con gas lacrimogeni e proiettili di gomma.

La Turchia rifiuta la Convenzione di Istanbul

Tra le altre cose, i dimostranti chiedevano il ritorno alla storica **Convenzione di Istanbul **del Consiglio d'Europa che ha lo scopo di tutelare le donne dalla violenza.

Con un decreto emanato nel marzo scorso, il presidente turco Recep Tayyip Erdoğan ha chiamato fuori la Turchia dalla Convenzione, scatenando la condanna dei Paesi occidentali e dei gruppi per i diritti delle donne. Un ricorso in tribunale per impedire la mossa è stato respinto e il ritiro della Turchia è stato formalizzato a luglio. Alcuni funzionari del partito islamico di Erdogan avevano chiesto una revisione dell'accordo, sostenendo che era incoerente con i valori conservatori della Turchia.

Il governo ha annunciato il proprio "Piano d'azione per combattere la violenza contro le donne", che include obiettivi come la revisione dei processi giudiziari, il miglioramento dei servizi di protezione e la raccolta di dati sulla violenza.

I gruppi per i diritti umani dicono che la violenza contro le donne è in aumento in Turchia. Il gruppo di difesa We Will Stop Femicide sostiene che 353 donne sono state uccise finora in Turchia nel 2021, e 409 l'anno scorso.

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