Il neo-premier Nicolae Ciucă guida la Romania nell'attuazione del PRR

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Diritti d'autore Alexandru Dobre/Copyright 2021 The Associated Press. All rights reserved.
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Con circa 30 miliardi di finanziamenti europei da usare per le riforme, derivanti dal programma Next Generation EU, la Romania ha cambiato timoniere scegliendo un ex generale

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Punta alla stabilità il parlamento rumeno col nuovo governo guidato dall'ex generale Nicolae Ciucă che ha incassato il placet di senatori e deputati. Obiettivo è l'attuazione delle riforme necessarie a gestire i quasi 30 miliardi del Piano di Ripresa e Resilienza determinato dal programma Next Generation EU. La Romania deve migliorare la riscossione delle tasse, il sistema sanitario, la scuola, deve investire moltissimo nelle infrastrutture. Alcune scadenze sono già per il gennaio 2022.

La necessità di rispettare le scadenze

"Abbiamo discusso sull'impegno per quanto riguarda l'attuazione del PRR. Tutti questi elementi diventeranno priorità per ogni ministro del governo. È chiaro che se non rispettiamo le scadenze non potremo accedere ai finanziamenti": ha detto il neo-premier. L'apripista era stato il precedente esecutivo. "Ho già negoziato con la Commissione europea il futuro percorso del deficit di bilancio, non ci discosteremo. Abbiamo nel PRR tutte le riforme, 64 riforme che modernizzeranno l'economia e noi le sosterremo": sottolinea l'ex premier liberale Florin Cîtu. 

La soluzione *tedesca"

Nonostante la difficoltà iniziale per fare partire l'esecutivoCiucă, che a inizio novembre aveva rimesso il primo mandato ricevuto per l'impossibilità di formare una maggioranza parlamentare, adesso le cose sembrano essersi aggiustate visto che liberali (Pnl, il partito di Ciucă), socialdemocratici (Psd) e Udmr (il partito della minoranza ungherese) hanno raggiunto preventivamente un accordo sulla formazione del nuovo esecutivo qualche giorno fa.

L'opposizione socialdemocratica

 I socialdemocratici vedono questa come la "soluzione tedesca", ricordando la Grande coalizione SPD-CDU nel 2013. Gli ex alleati dei liberali, l'Unione progressista Save Romania guidata da Dacian Cioloș, sono andati all'opposizione. Non credono al futuro di questa alleanza. "Quello che abbiamo oggi, la difficile situazione della Romania, dipende dai governi dell'ex Pnl o dell'ex Psd Quindi non siamo fiduciosi nella capacità di questa coalizione di modernizzare il Paese e di attuare le riforme, temiamo che molte delle riforme che abbiamo cercato di varare in questi mesi vengano bloccate" ammette  Dacian Ciolos, Presidente dell'Unione Save Romania. Save Romania Union era inclusa nell'ultima alleanza di governo al fianco dei liberali conservatori, ma litigavano sulla distribuzione dei fondi governativi per i comuni in tutto il paese ed avevano diverse opinioni su alcune riforme. Save Romania ha votato una mozione di sfiducia verso questo governo già il il 5 ottobre.

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