Tragedia nella Manica: almeno 31 migranti morti

Il ministro dell'Interno francese Gérald Darmanin durante le sue dichiarazioni a Calais.
Il ministro dell'Interno francese Gérald Darmanin durante le sue dichiarazioni a Calais. Diritti d'autore AP/Copyright 2021 The Associated Press. All rights reserved.
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Di Cristiano TassinariEuronews - Agenzie e Siti internazionali
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I migranti stavano cercando di attraversare il Canale della Manica verso la Gran Bretagna, quando al largo di Calais la loro imbarcazione si è rovesciata ed è affondata. Boris Johnson: "I controlli di Regno Unito e Francia, a quanto pare, non funzionano"

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Una tragedia al largo di Calais.

Almeno 31 migranti diretti in Gran Bretagna sono morti, mercoledì 24 novembre, quando la loro imbarcazione è affondata nel tentativo di attraversare il Canale della Manica.

Tra le vittime, anche cinque donne e un bambino.

Quattro scafisti, clandestini, sono stati arrestati a Calais.

L'Organizzazione internazionale per le Migrazioni ha rivelato che si tratta della più grande perdita di vite umane nella Manica da quando ha iniziato a raccogliere dati nel 2014.

Sull'imbarcazione si trovavano circa 50 migranti, per cui è tuttora in corso un'operazione di salvataggio per trovare gli altri, che potrebbero essere ancora in mare, mentre alcuni stati già tratti in salvo, come precisa la prefettura marittima della Manica e del Mare del Nord.

"La Manica non diventerà un cimitero".
Emmanuel Macron
43 anni, presidente francese

Darmanin: "I responsabili sono i contrabbandieri di esseri umani"

"I principali responsabili di questa spregevole situazione sono i contrabbandieri di esseri umani", dichiara il ministro dell'interno francese Gérald Darmanin.
"Sono loro che dobbiamo combattere. Più di 1.500 sono stati interrogati, arrestati, dal 1° gennaio e oggi ne abbiamo arrestati quattro che sospettiamo possano essere direttamente legati a questo passaggio su barche di fortuna, e due di loro verranno subito portati davanti al tribunale".

Johnson: "Le nostre operazioni non sono sufficienti"

Il premier britannico Boris Johnson ha convocato d'urgenza il comitato Cobra e si è detto "scioccato, atterrito e profondamente rattristato dalla perdita di vite umane in mare" e ha ammesso che il sostegno alla Francia "non è sufficiente".

"Quello che questa disgrazia dimostra è che le bande criminali che mandano la gente a morire su questi pericolosi gommoni, non si fermeranno letteralmente davanti a nulla. Ma, quello che temo è che che dimostri anche che le operazioni condotte dai nostri amici sulle spiagge, operazioni supportate, come sapete, con 54 milioni di sterline dal Regno Unito per aiutare il pattugliamento e tutto il supporto tecnico che abbiamo dato, non sono state sufficienti.
La nostra offerta è di aumentare il nostro sostegno, ma anche di lavorare veramente fianco a fianco con i nostri partner".

I pattugliamenti non bastano

Londra sollecita da tempo Parigi ad azioni più incisive per frenare il flusso delle imbarcazioni degli scafisti che dalle coste francesi tentano di raggiungere il Regno Unito: un flusso che si è intensificato negli ultimi mesi (picchi di oltre 1000 sbarchi al giorno), nonostante gli accordi bilaterali di "pattugliamento" cofinanziati dal governo di Downing Street.

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