La Polonia chiede aiuto alla Nato. "Sui migranti servono atti concreti"

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Diritti d'autore OKSANA MANCHUK/AFP
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Intanto per i migranti ostaggio nella terra di nessuno si avvicina la catastrofe umanitaria

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La Polonia chiede alla NATO "misure concrete" nella crisi dei migranti al confine con la Bielorussia. Inoltre, insieme a Lettonia e Lituania, valuta se attivare l'articolo 4 del Trattato istitutivo che prevede consultazioni a livello dell'Alleanza se è minacciata l'integrità territoriale di un paese membro.

Intanto, con le temperature sotto lo zero e senza assistenza, per le migliaia di persone ostaggio dei due blocchi, si avvicina lo scenario di una vera catastrofe umanitaria. Molti di loro provengono da Iraq e Siria, e hanno il diritto di presentare una domanda di asilo.

"Siamo senza cibo e acqua. Speravamo che qualcuno ci avrebbe aiutati in un paio di giorni, invece siamo qui da tre settimane, e abbiamo solo due bottiglie d'acqua. Ci è successo di tutto: abbiamo perso la tenda e i sacchi a pelo, la notte siamo stati costretti a cercare riparo nella foresta, con due gradi sottozero".

Minsk, che è accusata di aver innescato la crisi trasferendo i migranti al confine europeo, mostra in televisione la Croce Rossa bielorussa distribuire acqua a donne e bambini e accusa la Polonia di essere responsabile della situazione. Opposta la posizione di Varsavia e Bruxelles, che bollano le provocazioni di Lukashenko come ritorsioni alle sanzioni contro Minsk, dopo le contestate elezioni dell'anno scorso.

L'Unione europea sta lavorando ad altre sanzioni che si prevede prenderanno di mira alcuni funzionari bielorussi, le agenzie di viaggio e le compagnie aeree che hanno aiutato a trasferire i migranti in Bielorussia.

Viaggio al confine tra Polonia e Bielorussia

La nostra inviata Valerie Gauriat è stata al confine tra Polonia e Bielorussia per documentare cosa sta accendendo. Durante il suo reportage è stata nel villaggio di Bohoniki nei pressi della città di Sokolka nella Polonia orientale. Un villaggio situato vicino al confine che sembra tranquillo.

“La tensione è aumentata giorno dopo giorno nell'ultima settimana, dopo il tentativo lunedì scorso di assaltare la zona di frontiera. La polizia polacca ha riferito anche di un altro tentativo venerdì, quando circa 100 persone hanno cercato di sfondare la recinzione. Sono poi fuggite quando hanno visto arrivare decine di soldati e guardie di frontiera.

La sicurezza qui è ai massimi livelli. Gli attivisti polacchi cercano di aiutare i migranti che si trovano a ridosso di quella zona vietata lungo tutto il confine. Secondo quanto ci hanno riferito hanno effettuato pochissime operazioni di salvataggio la scorsa settimana perché ora è praticamente impossibile per i migranti varcare il confine.

Per quelli che sono bloccati in territorio bielorusso la situazione è insostenibile. Qui Le persone hanno poco cibo, poca acqua potabile. Due persone sono state trovare senza vita, uno era un ragazzo di 14 anni.

Dal lato polacco nella foresta è stato trovato invece il corpo di un giovane siriano. Tutto questo pesa sulla popolazione locale. Ci sono sentimenti e opinioni contrastanti. C’è chi prova empatia per i migranti sostenendo che non dovrebbero essere lasciati nei boschi a morire senza aiuti. C’è poi chi ha invece paura di questa gente e per questo deve essere respinta. In generale tutti si sentono lasciati soli ad affrontare una situazione che ritengono sfuggirà di mano, se lo stallo tra Bielorussia e Unione europea non troverà presto una soluzione".

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