Nel vortice dello scontro, sempre più simile alla pulizia etnica, sono finiti anche i salesiani, che offrono tra l'altro, un prezioso servizio di formazione professionale e aiutano moltissimi ragazzi di strada, senza distinzioni etniche
Sono tornati a casa i Salesiani che erano stati arrestati il 5 novembre da forze militari governative in un centro studi nella zona di Gottera, Addis Abeba. Si trattava di una trentina fra sacerdoti, fratelli e impiegati nel Centro. "Sono tornati a casa dopo essere stati a lungo interrogati", riferiscono fonti in Etiopia che parlano anche di momenti di tensione.
Situazione molto complessa nell'insieme del paese
La situazione resterebbe in ogni caso delicata. Negli interrogatori la questione al centro sarebbe stata quella degli aspetti finanziari della scuola. Gli arresti erano stati ordinati nella cornice dello stato di emergenza dichiarato il 3 novembre dal governo del premier Abiy Ahmed. Nobel per la pace 2019, davanti all'avanzata delle forze del fronte di liberazione popolare del Tigrai, con le quali è in corso un conflitto durissimo da un anno e, dell'esercito di liberazione Oromo loro alleati.
La caccia al tigrino
Nella capitale è scattata una caccia indiscriminata ai tigrini che sono considerati nemici giurati. Ufficialmente si cercano complici del Tplf, ma dai discorsi di odio che girano sui social, come ha denunciato Amnesty International la scorsa settimana, il livello di tensione è alle stelle. Nel folle vortice sempre più simile alla pulizia etnica sono finiti anche i salesiani, che offrono tra l'altro, un prezioso servizio di formazione professionale e aiutano moltissimi ragazzi di strada, senza distinzioni etniche.