Kiril Petkov vuole cambiare il panorama politico della Bulgaria

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Diritti d'autore Valentina Petrova/Copyright 2021 The Associated Press. All rights reserved.
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Di Damian Vodenitcharov
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L'ex ministro, assieme ad Assen Vassilev, è il leader di "Continuiamo il cambiamento", nuovo partito politico anti-corruzione tra i favoriti in vista del voto di domenica

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In Bulgaria i riflettori dell'opinione pubblica in vista del voto sono puntati su "Continuiamo il cambiamento", nuovo partito politico anti-corruzione formato da Kiril Petkov e Assen Vassilev, due ex ministri dell'attuale governo. Lo stesso Petkov di recente è finito al centro di un caso giudiziario: la sua nomina a ministro è stata definita incostituzionale perché quando ha ricevuto l'incarico, lo scorso maggio, aveva la doppia cittadinanza bulgara e canadese.

Si tratta di un caso che ha influenzato tutta la campagna elettorale. Al punto che i responsabili delle pubbliche relazioni del partito hanno deciso di annullare all'ultimo minuto l'intervista concordata con Euronews perché non volevano che venissero fatte domande sulla decisione della corte costituzionale".

Alla fine siamo riusciti a raggiungere Petkov durante uno degli ultimi eventi della campagna elettorale in un centro commerciale vicino a Sofia. Per Petkov l'intero caso è stato costruito sul fatto che abbia rinunciato alla cittadinanza canadese giusto in tempo per diventare ministro.

"Questa è stata una trovata pubblicitaria dei nostri avversari - ha detto Petkov -. La Costituzione non dice da nessuna parte quando bisogna rinunciare alla cittadinanza. Non ci sono leggi in materia. Ho rinunciato alla mia cittadinanza canadese il 21 aprile, settimane prima di diventare ministro. L'interpretazione degli eventi da parte della corte è arrivata mesi dopo".

Secondo la corte costituzionale tutti i decreti e le decisioni di Petkov come ministro sono nulli, è come se non fosse mai stato nominato. Ma stando all'ex ministro, la controversia ha giocato a suo favore. "I bulgari hanno dovuto assistere a questo attacco contro di me e il nostro movimento - ha detto l'ex ministro -. Questa è la prova che stiamo davvero lottando contro gli interessi privati all'interno del governo, che non lo facciamo giusto per farci notare".

Secondo i sondaggi "Continuiamo il cambiamento" potrebbe diventare uno dei maggiori partiti in parlamento dopo le elezioni di domenica, con una possibilità concreta di formare un governo.

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