USA, allarme fame e povertà. Cresce il numero delle persone che si rivolgono alle banche alimentari

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Di Debora Gandini
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Dalle banche alimentari negli Stati Uniti arriva un grido di aiuto. La rete che fa capo alla Feeding America, Organizzazione non-profit, teme di non riuscire più a soddisfare le richieste dei più bisognosi

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Dalle banche alimentari negli Stati Uniti arriva un grido di aiuto. La rete che fa capo alla Feeding America, un'organizzazione non-profit, teme di non riuscire più a soddisfare le richieste dei più bisognosi.

Il cibo per loro inizia davvero a scarseggiare. Oltre alla crisi legata alla pandemia e alle carenze della catena di approvvigionamento che affliggono molte economie in tutto il mondo, c'è un aumento record dei prezzi dei prodotti alimentari come sostiene anche la Vice Presidente dell’Ong Katie Fitzgerald. I costi sono superiori rispetto a nove mesi fa. Tutto è raddoppiato, a volte anche triplicato.

Dall’inizio dell’emergenza sanitaria dovuta al Covid-19, circa 60 milioni di persone negli Stati Uniti hanno avuto accesso agli aiuti di questi banche alimentari. Donne e uomini di ogni età come Ita Espinoza, che ogni giorno lottano per sfamare i loro figli. "Mi rivolgo a queste organizzazioni perché ho bisogno di cibo per la mia famiglia, dice la donna. Questo perché i prodotti alimentari nei negozi sono troppo costosi. E i soldi che ho non bastano per prendere da mangiare."

Il paniere della spesa è lievitato. Dalla East Coast alla West Coast, da New York a Los Angeles. E in molti, causa anche coronavirus e crisi economica, si sono trovati in serie difficoltà. Con l'avvicinarsi delle festività, giorno del Ringraziamento e Natale, è necessario fare alcuni sacrifici.

FAO: in ottobre prezzi alle stelle

L’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’alimentazione e l’agricoltura (FAO) ha dichiarato che nel mese di ottobre 2021 i prezzi alimentari mondiali hanno raggiunto il loro livello più alto dal luglio 2011, registrando un aumento per il terzo mese consecutivo. L’indice è stato in media di 133,2 punti in ottobre, in aumento del 3% rispetto a settembre.

Secondo l’agenzia delle Nazioni Unite il picco è dovuto all’aumento dei prezzi dei cereali e degli oli vegetali: solo l’olio di palma è aumentato del 9,6%. I raccolti ridotti dei grandi esportatori come Canada, Russia e Stati Uniti hanno contribuito a far salire i prezzi del grano del 5%. Negli Usa l’aumento ha toccato picchi superiori al 5% per i beni alimentari. La lattuga ha toccato i 2,99 dollari e mezzo chilo di broccoli i 4,99 dollari. 

Intanto sembra piuttosto improbabile che la situazione possa migliorare entro breve. Secondo la maggior parte degli esperti ci vorranno mesi per risolvere la crisi di carenza globale di cibo. Nel frattempo, i prezzi continueranno a lievitare.

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