Polonia, il confine diventa armato. Provocazione o atto della Bielorussia

Polonia, il confine diventa armato. Provocazione o atto della Bielorussia
Diritti d'autore Czarek Sokolowski/The Associated Press
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Di Debora Gandini
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Si alza la tensione al confine tra Polonia e Bielorussia. Avvistate dalle guardie di frontiera alcune persone in uniforme non identificate con fucili all'interno del territorio polacco. Per Varsavia l'ennesima provocazione di Minsk

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Mentre al confine tra Polonia e Bielorussia è in corso una crisi umanitaria senza precedenti, persone in uniforme non identificate con armi e fucili sono state avvistate all'interno del territorio polacco.

A denunciare l’accaduto le guardie di frontiera. Il ministero degli Esteri afferma di aver convocato un diplomatico di Minsk. Il portavoce delle forze speciali ha definito l'incidente una "provocazione" della Bielorussia, che da mesi spinge migliaia di migranti a tentate di entrare in Polonia come ritorsione contro le sanzioni imposte al Presidente Alexander Lukashenko dall’Unione europea.

"E’ stato tutto molto veloce, la visibilità era limitata e quindi non è stato possibile identificare da quale unità provenissero quelle persone, ha fatto notare Stanislaw Zaryn, portavoce del Coordinatore delle forze speciali polacche. 

Le mimetiche della milizia bielorussa, passamontagna e scudi di ferro, costringono i migranti ad attraversare la frontiera. La scorsa settimana sono stati registrati diversi tentativi di varcare il confine con la forza. Quel che è peggio, ha notare una guardia di frontiera, è che abbiamo osservato comportamenti sempre più aggressivi da parte degli stranieri che non sempre vogliono attraversare il confine ma lanciano oggetti e sassi contro gli agenti.”

Varsavia ha intanto intensificato la presenza dei soldati lungo quel confine e quel muro spinato dove sono stati ritrovati i corpi senza vita di almeno quattro migranti. Sono morti per ipotermia.

Anche la Polonia avrà il suo muro

Dopo l'ok del parlamento arrivato questo venerdì, per procedere alla messa in opera manca solo l'approvazione del presidente Andrzej Duda, che del governo guidato da Mateusz Morawiecki è comunque un alleato e che aveva già messo in chiaro la sua intenzione di dare il via libera all'operazione dopo l'eventuale approvazione parlamentare.

La barriera - un'opera di cui si parla già da tempo e che il governo intende costruire in tempi celeri - costerà tra i 350 e i 400 milioni di euro, e coprirà un centinaio di km di confine: servirà a fermare il crescente flusso di migranti, provenienti perlopiù da Siria e Iraq, che transitano dalla Bielorussia per poter chiedere asilo in Unione europea

Nella capitale polacca migliaia di persone sono scese in piazza a metà ottobre contro respingimenti e torture, mentre il governo polacco si è difeso spiegando che la questione migranti è un esempio di “guerra ibrida” da cui il Paese ha il diritto di difendersi. Le agenzie internazionali come l’UNCHR e la Croce Rossa hanno denunciato i respingimenti illegali. Anche se gli stati hanno la facoltà di regolamentare l’accesso ai cittadini stranieri la costituzione polacca garantisce comunque il diritto di chiedere asilo.

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