A Kisangani, nel nord del Paese, un'associazione di donne produce carbone verde dagli scarti delle segherie
Nella Repubblica Democratica del Congo, l'elemento essenziale della vita quotidiana è il makala, vale a dire il carbone, utilizzato dal 95% della popolazione per cucinare.
Pur indispensabile, tuttavia, è una delle cause principali della deforestazione: a Kisangani, nel nord del Paese, un'associazione di donne produce carbone verde ricavandolo dagli scarti delle segherie.
Un progetto ecologico e sociale lanciato da CIFOR, organizzazione scientifica internazionale per la ricerca e la protezione delle foreste, finanziata dall'Unione europea.
"Dal 2002 - dice Fatuma OTOKE, presidente dell'associazione - lavoravo ma non me la cavavo: da quando ci hanno formate per questo progetto, grazie agli scarti della segheria, possiamo mandare i nostri figli a scuola e mangiare, prima era più difficile".
La tecnica del makala consiste nell'ammassare pezzi di legno, coprirli con foglie verdi, quindi con uno spesso strato di terra.
A seguire, si accende il fuoco e inizia la carbonizzazione: sono stati migliorati il tempo per quest'ultima e la redditività, aggiungendo elementi, un camino e prese d'aria laterali.
Prima erano necessarie fino a 2 settimane per carbonizzare il legno, oggi sono sufficienti da 4 a 6 giorni.
Gli scienziati sono alla ricerca di modi per migliorare ulteriormente questa tecnica, in particolare per proteggere i lavoratori dai gas tossici durante il rifornimento.
"Proponiamo di fare una carbonizzazione industriale con forni metallici - dice Jean LEJOLY, ricercatore e agroforestale - in cui riprendiamo la legna ben disposta come si fa tradizionalmente e la sottoponiamo alla carbonizzazione anaerobica.
Si tratta di innovazioni a lungo termine che rispettano l'alta intensità di lavoro: i tagliatori continueranno a tagliare il legno con macchine apposite, a fare piccoli pezzi, ad immagazzinarli".
Sulle moto, si caricano sacchi da 50 kg di makala: una famiglia media ne consuma 150 kg al mese, con una spesa tra i 10 e i 18 dollari, in pratica il 20% delle entrate mensili.