Il divario nelle vaccinazioni frena la ripresa: paesi poveri lasciati indietro

Il divario nelle vaccinazioni frena la ripresa: paesi poveri lasciati indietro
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Di Antonio Michele Storto
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I dati arrivano dall'Organizzazione internazionale del lavoro: l'assenza di vaccini e misure di stimolo fiscale fanno sì che le ore lavorative perse non vengano recuperate. "Serve un intervento politico"

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La ripresa c'è ma si muove a due velocità distinte: da una parte i paesi sviluppati, le cui economie - pur con tutte le difficoltà del caso - stanno tornando a crescere. Dall'altra quelli in via di sviluppo, dove la ripresa è quasi sempre affossata da tassi di vaccinazione insufficienti e dalla mancanza di misure di sollievo economico.

Una situazione che, secondo l'Organizzazione internazionale per il lavoro (ILO) finirà per minacciare l'intera economia mondiale, qualora continui a protrarsi.

"L'economia sembra riprendersi, con una crescita del 5% o più - dice il direttore generale ILO Guy Ryder - eppure i mercati del lavoro non stanno tornando al punto in cui erano, e il deficit è molto consistente. Siamo di fronte a una grande divergenza: il mondo ricco va relativamente bene, ma purtroppo i paesi emergenti e in via di sviluppo non vanno da nessuna parte. E ciò dovrebbe essere motivo di grande preoccupazione per i politici".

Lavoro che non torna

Un doppio binario che trova la sua raffigurazione plastica nel monte ore di lavoro perdute durante il 2021, che appare ormai significativamente più alto di quanto si era stimato a inizio anno.

Nel terzo trimestre del 2021, il totale delle ore lavorate nei paesi ad alto reddito era inferiore del 3,6% rispetto al quarto trimestre del 2019. Al contrario, il divario nei paesi a basso reddito si è attestato al 5,7% per cento e nei paesi a reddito medio-basso, al 7,3% per cento.

Il danno più contenuto si registra in Europa e Asia centrale, dove la perdita di ore lavorate, rispetto ai livelli pre-pandemici si attesta sul 2,5 per cento. Seguono l'Asia e il Pacifico con il 4,6%; mentre l'Africa, le Americhe e gli Stati Arabi hanno mostrato cali rispettivamente del 5.6,5.4 e 6.5 per cento.

Vaccini e stimoli fiscali

Questa grande divergenza è in gran parte dovuta alle grandi differenze nei piani di vaccinazione e nei pacchetti di stimolo fiscale.

Le stime indicano che per ogni 14 persone completamente vaccinate nel secondo trimestre del 2021, un posto di lavoro equivalente a tempo pieno è stato aggiunto al mercato del lavoro globale. Questo ha dato una spinta sostanziale alla ripresa.

A livello globale, le perdite di ore lavorate - in assenza di vaccini - si sarebbero attestate al 6,0 per cento nel secondo trimestre del 2021, invece del 4,8 per cento effettivamente registrato.

Tuttavia, la diffusione molto disomogenea delle vaccinazioni significa che l'effetto positivo è stato maggiore nei paesi ad alto reddito, trascurabile nei paesi a reddito medio-basso e quasi nullo nei paesi a basso reddito.

Questi squilibri potrebbero essere affrontati rapidamente ed efficacemente attraverso una maggiore solidarietà globale nei confronti dei vaccini. L'ILO stima che se i paesi a basso reddito avessero un accesso più equo ai vaccini, il recupero delle ore di lavoro raggiungerebbe le economie più ricche in poco più di un quarto.

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