Turchia, crisi diplomatica: fuori da Ankara 7 ambasciatori Ue

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Di Gioia Salvatori
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Per Erdogan sono colpevoli di aver firmato un appello per la scarcerazione dell'imprenditore dissidente Kavala; sono stati definiti "persona non grata", con loro gli ambasciatori di USA, Canada e Nuova Zelanda

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Un'altro strappo della Turchia in seno all'alleanza atlantica. Ankara ha classificato come persona non grata 10 ambasciatori di stanza nella capitale turca compresi l'americano, il tedesco e il francese. Sono colpevoli di aver sottoscritto un appello per scarcerare l'imprenditore difensore dei diritti umani turco Osman Kavalan, figura eminente in patria e all'estero, attivista dei diritti umani, prigioniero politico dal 2017, da dopo il presunto golpe ai danni di Erdogan.

Proprio il presidente turco ha spiegato che in Turchia non c'è spazio per i diplomatici che non vogliono capire il Paese, classificando inoltre Kavala come il braccio armato di Soros in Turchia. "Gli ambasciatori rispetteranno, riconosceranno e capiranno la Turchia ma se non lo faranno, se ne andranno", ha detto il presidente turco Recep Erdogan durante un comizio a Eskisehir.

Insieme agli ambasciatori di Washington Parigi e Berlino hanno ricevuto il foglio di via anche quelli di Finlandia, Paesi Bassi, Danimarca, Svezia, Norvegia, Canada e Nuova Zelanda. Tutti martedì erano stati convocati dal ministro degli esteri turco ma evidentemente non hanno virato su più miti consigli.

In passato anche la corte europea dei diritti umani si è schierata per il rilascio di Kavala mentre il consiglio d'Europa ha annunciato contro la Turchia la procedura d'infrazione in mancanza del rilascio del dissidente.

Chi è Osman Kavalan

HANDOUT/AFP or licensors
Osman KavalaHANDOUT/AFP or licensors

E' l'esponente di una famiglia di ricchi commercianti di tabacco di origine greca. Nato in Francia nel 1957, formatosi all'estero, è sempre stato attivo in Turchia nel panorama culturale. Fondatore di case editrici e attivista dei diritti umani nel 2013 era uno dei volti della rivolta di Gezi park ma è stato nel 2017 che è finito definitivamente in prigione nella repressione seguita al tentato golpe. Il suo contributo alla vita culturale e politica del Paese si è tradotto in diversi riconoscimenti conferiti anche durante la carcerazione (2019, ha ricevuto il 21º Premio Europeo per i Beni Archeologici della Associazione Europea degli Archeologi per i suoi sforzi per proteggere e preservare esempi significativi del patrimonio culturale in pericolo in Turchia; ha ricevuto anche il 17º Premio Ayşenur Zarakolu per la Libertà di Pensiero ed Espressione dalla filiale dell'Associazione per i Diritti Umani di Istanbul).

Kavalan è anche vicino ad Amnesty International e ad Open society. Si è impegnato con l'associazione che presiede, Anadolu Kültür, nella preservazione dei centri culturali nelle regioni sottosviluppate della Turchia. Osman Kavala è nella prigione di massima sicurezza di Silivri dal 1º novembre 2017.

Le reazioni

Il presidente del parlamento europeo David Sassoli ha twittato che "la decisione del governo turco di espellere 10 ambasciatori è il segno di una grave deriva autoritaria. Non ci lasceremo intimidire".

Tuttavia le cancellerie dei Paesi coinvolti restano silenti e caute. La prima capitale a reagire, ore dopo l'uscita di Erdogan, è Oslo per bocca del portavoce del ministero degli affari esteri: "Il nostro ambasciatore non ha fatto nulla che legittimi un'espulsione", ha detto aggiungendo che finora la sede diplomatica non ha ricevuto alcuna notifica formale di espulsione, e forse è proprio per questo che non ci sono reazioni.

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