Traffico di rifiuti e associazione mafiosa: coinvolto l'ex senatore Pittelli

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Di Michele Carlinoansa
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Sequestrate cinque aziende tra Calabria ed Emilia Romagna, 29 misure cautelari personali, anche a esponenti di spicco delle ndrine

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Devono rispondere a vario titolo di reati come l'associazione a delinquere di stampo mafioso, il traffico illegale di rifiuti ed altri illeciti ambientali, i 29 destinatari delle misure cautelari personali decise dalla Gip del Tribunale di Palmi, Vincenza Bellini.

Tra i destinatari delle misure, in corso di esecuzione dalle prime ore di martedi, anche esponenti del vertice della ndrangheta calabrese. Sequestrate inoltre cinque aziende, tra la Calabria e l'Emilia Romagna, operanti nel settore della gestione dei rifiuti.

La filiera dei rifiuti partiva da Gioia Tauro e arrivava fino al Nord Italia. A gestirla era la cosca Piromalli. L'operazione è stata condotta dai carabinieri forestali con il coordinamento del procuratore di Reggio Calabria Giovanni Bombardieri, dall'aggiunto Gaetano Paci e dai sostituti della Dda Giulia Pantano e Paola D'Ambrosio.

Con l'ordinanza di custodia cautelare sono finiti in carcere esponenti di vertice della famiglia mafiosa ma anche imprenditori di riferimento della cosca Piromalli. L'epicentro del traffico di rifiuti sarebbe stato Gioia Tauro. Oltre all'associazione mafiosa, la Dda reggina ha contestato agli indagati pure il reato di disastro ambientale.

Coinvolto anche l'ex parlamentare Giancarlo Pittelli

C'è anche l'avvocato ed ex parlamentare Giancarlo Pittelli tra i destinatari dell'ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip Vincenza Bellini nell'ambito dell'inchiesta "Malapigna" coordinata dalla Dda di Reggio Calabria che ha fatto luce su un traffico di rifiuti gestito dalla cosca Piromalli. Pittelli è già imputato nel maxiprocesso Rinascita-Scott della DDa di Catanzaro.

Come nel processo "Rinascita-Scott", anche nell'operazione "Malapigna" l'accusa per l'ex senatore di Forza Italia (e dal 2017 iscritto a Fratelli d'Italia) Giancarlo Pittelli è concorso esterno in associazione mafiosa. L'indagine ha fatto luce su un traffico di rifiuti gestito dalla cosca Piromalli di Gioia Tauro. L'ordinanza di custodia cautelare in carcere, firmata dal gip Vincenza Bellini su richiesta della Dda di Reggio Calabria, è stata notificata all'avvocato nella sua abitazione dove Pittelli si trovava agli arresti domiciliari. Dopo le formalità di rito, l'avvocato ed ex parlamentare sarà accompagnato nella casa circondariale.

"Pittelli disponibile"

Per quanto riguarda l'avvocato Giancarlo Pittelli, arrestato per concorso esterno, secondo la Dda era "uomo politico, professionista, faccendiere di riferimento avendo instaurato con la ndrangheta uno stabile rapporto 'sinallagmatico'". Questo rapporto, per i pm, era "caratterizzato dalla perdurante e reciproca disponibilità". Pittelli avrebbe garantito "la sua generale disponibilità nei confronti del sodalizio a risolvere i più svariati problemi degli associati, sfruttando le enormi potenzialità derivanti dai rapporti del medesimo con importanti esponenti delle istituzioni e della pubblica amministrazione".

Secondo gli investigatori, infatti, l'ex senatore Pittelli aveva "illimitate possibilità di accesso a notizie riservate e a trattamenti di favore". Per questo "veicolava informazioni all'interno e all'esterno del carcere tra i capi della cosca Piromalli detenuti in regime carcerario ai sensi dell'articolo 41 bis". I boss che avrebbero usufruito del rapporto con Pittelli sono Giuseppe Piromalli detto "Facciazza" e il figlio Antonio Piromalli reggente della cosca.

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