Canada, si cercano i resti dei piccoli indigeni scomparsi nelle "scuole della vergogna"

Canada, si cercano i resti dei piccoli indigeni scomparsi nelle "scuole della vergogna"
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Di Antonio Michele Storto Agenzie:  AP
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L'udienza in Vaticano è fissata per dicembre, ma le comunità indigene vogliono che sia il Papa ad andare da loro. "Chieda semplicemente scusa"

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La città di Kamloops nel Canada occidentale è diventata un simbolo dello scandalo dei collegi per nativi:è qui che a maggio furono trovati i resti di centinaia di bambini indigeni, strappati alle rispettive famiglie per un programma di assimilazione alla cultura canadese, e mai più tornati a casa. 

Quasi sei mesi dopo, la comunità cerca a fatica di riprendersi dallo shock, mentre ancora si cerca di identificare i resti

"Penso che sia molto importante trovare la loro identità - dice Evelyn Camille, 82 anni, sopravvissuta alla scuola residenziale di Kamloops - in modo che possano finire il loro viaggio verso casa. Hanno aspettato lì per molto tempo, e ora che sono stati scoperti, c'è bisogno che si sappia chi erano".

L'udienza papale

Nelle scuole, gestite dalla chiesa cattolica, centinaia di bambini furono abusati sessualmente prima di morire: anche per questo, a dicembre, tre delegazioni di nativi canadesi saranno ricevute in Vaticano da Papa Francesco. 

"Non posso parlare per il papa - dice Rosanne Casimir, capo della comunità indigena Tk'emlups te Secwepemc  - ma penso che se ascoltasse davvero i nostri sopravvissuti e sviluppasse una risposta, una risposta significativa, potrebbe fare la differenza".

Nel frattempo, mentre la corte federale ha respinto il ricorso di Justin Trudeau, che si era opposto ai risarcimenti alle famiglie, si stima che quasi 2000 bambini potrebbero essere sepolti in altre fosse ancora non individuate

Una pagina straziante

La localizzazione dei resti umani è stata una conferma straziante per le molte comunità indigene, che per anni hanno poi raccontato delle migliaia di bambini scomparsi durante il loro periodo nelle scuole residenziali.

Più di 1.000 tombe sono state trovate vicino ad altre scuole residenziali, facendo rivivere una parte dolorosa della storia canadese e della sua politica di assimilazione forzata delle Prime Nazioni.

"Essere di nuovo lì è stato molto, molto difficile", ha detto Evelyn Camille, che nella scuola di Kantaloops ha trascorso dieci anni della sua vita intorno al 1940. "C'erano abusi e fame: ci chiamavano gli indiani affamati"

Genocidio culturale

Conosciuta da decenni all'interno delle comunità indigene, questa oscura pagina di storia è stata documentata in un lungo rapporto di una commissione d'inchiesta che aveva nel 2015 aveva stabilito che negli istituti canadesi si fosse consumato un "genocidio culturale".

 "Perché il governo non ha fatto nulla prima?" le fa eco Casimir. "Avevamo detto la nostra verità e quello che già sapevamo: perché viene fuori solo ora e perché la gente ci ascolta solo ora?"

Fondata nel 1890 e gestita dalla Chiesa cattolica e poi dal governo federale, l'ex scuola residenziale di Kamloops era la più grande del paese, con fino a 500 studenti prima della sua chiusura nel 1978.

Dalla fine del XIX secolo fino agli anni '90, circa 150.000 bambini aborigeni sono stati arruolati con la forza in 139 scuole residenziali in tutto il paese, dove sono stati tagliati fuori dalle loro famiglie, dalla loro lingua e dalla loro cultura. A migliaia, come il Paese sta scoprendo, non tornarono mai a casa. 

Per superare il trauma, Evelyn Camille aiutò a creare una scuola che enfatizzava la cultura e la lingua della sua comunità, la stessa che le scuole cercavano di negare.

Insegnare ai bambini piccoli a presentarsi, ad essere orgogliosi della propria identità, era un modo per  di andare avanti. "Non credo che avrei potuto farcela senza parlarne. Ne abbiamo bisogno per guarire", insiste.

Molte comunità aborigene stanno ancora aspettando che Papa Francesco venga in Canada per fare delle scuse ufficiali, ritenute cruciali per il processo di riconciliazione.

"È così difficile?" si domanda Camille. "Ci hanno torturato, picchiato, molti hanno subito abusi. Perché non può chiedere scusa?" 

Identificazione

Oltre ai simboli, la comunità sta sollecitando il governo canadese e la Chiesa cattolica a condividere qualsiasi informazione che potrebbe identificare i bambini, come i registri di frequenza scolastica.

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La tecnologia che ha confermato l'ubicazione delle tombe non fornisce dettagli sull'età o sul periodo della sepoltura. "Non è come una radiografia, non mostra ossa, non mostra corpi", ha detto all'AFP la specialista di geo-radar Sarah Beaulieu, che è stata coinvolta nella ricerca archeologica.

Quest'ultima, realizzata su una superficie di circa 8.000 m2, ha  portato a risultati preliminari. È probabile che possa rivelare altre tombe, dato che 65 ettari devono ancora essere analizzati nella sola scuola residenziale di Kamloops.

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