Giocare a scacchi allenando i muscoli al World chess festival di Budapest

Budapest, giugno 2017: bambini di un asilo giocano con la scacchista Judit Polgár
Budapest, giugno 2017: bambini di un asilo giocano con la scacchista Judit Polgár Diritti d'autore PETER KOHALMI/AFP or licensors
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Di Euronews
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Al festival di Budapest è stata presentata l'ultima versione del metodo di Jidith Polgar, considerata la più grande scacchista di ogni tempo

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Giocare a scacchi mentre si allenano membra e muscoli.  È stato presentato anche l'ultimo aggiornamento del metodo Judit Polgár al Festival mondiale degli scacchi di quest'anno a Budapest. Con l'aiuto di una squadra di educatri, Polgár, universalmente considerata la miglior scacchista di tutti i tempi, ha iniziato a svilupparlo nel 2012 per rendere l'apprendimento scolastico più efficace e diversificato, usando gli scacchi come strumento.

"I bambini amano giocare" spiega la scacchista. "E penso che sia un bene anche da adulti. Può essere molto costruttivo. Gli scacchi possono essere usati nell'educazione in tanti modi diversi, così che il bambino non stia solo giocando ma anche sviluppandosi"

Dopo la versione Playground per bambini in età prescolare e la Palace, sviluppata per i ragazzi un po' più grandi, i visitatori dell'evento hanno anche potuto imparare le regole di Chess PE, la versione ginnica (PE sta infatti per "physical education).

"Si salta nelle caselle - mostra Katalin Nagy, insegnante per bimbi con bisogni speciali - si cammina avanti e indietro, si sta in equilibrio, si lancia la palla in un cerchio, si corre lungo le diagonali, poi si torna indietro lungo i punti dorati e si scende dalla scacchiera fino all'ultima freccia dorata".

Giunto alla sua settima edizione, il World Chess Festival, che riunisce alcuni dei migliori professionisti di scacchi del mondo, si concentra sulla creatività e l'innovazione. L'evento si è tenuto alla National Gallery, dove, tra presentazioni e conferenze. c'è anche l'opportunità di giocare in simultanea con maestri come Ju dith Polgár e Zoltán Almási.

Quest'anno la kermesse ha ospitato l'Educational Chess Summit, conferenza in cui i presentatori hanno mostrato come gli scacchi meritino un posto nelle classi come strumento di profondo sviluppo delle abilità. Lorena Garcia, ricercatrice educativa ha mostrato al pubblico che gli scacchi possono migliorare l'autostima e scoraggiare l'ansia. Rita Atkins, maestra internazionale britannica, si è occupata di illustrare esempi pratici di incorporazione degli scacchi nelle lezioni di matematica; Jesper Berger, allenatore internazionale di scacchi, ha sfatato una teoria molto diffusa, secondo cui gli scacchi riescono a catturare l'attenzione dei soli bambini con capacità eccezionali, illustrando i sorprendenti benefici per i bambini che soffrono di difficoltà di apprendimento. 

Fernando Moreno, psicologo spagnolo e presentatore ricorrente al Global Chess Festival, ha parlato delle "lezioni di vita" che gli scacchi possono insegnare. Di grande interesse, inoltre, la discussione tra Judit Polgar ed Ernő Rubik - inventore del cubo di Rubik - da cui emerge un'idea completamente nuova di sistemi educativi basati sulle energie creative.

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