Ungheria, la triste condizione dei migranti "di confine"

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Lavano tutto in un pozzo d'acqua piovana, si cibano di mais e mele, bruciano la plastica per non morire di freddo ed ogni pomeriggio corrono al confine per tentare la sorte

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Lavano tutto in un pozzo d'acqua piovana, si cibano di mais e mele, bruciano la plastica per non morire di freddo ed ogni pomeriggio corrono al confine per tentare la sorte: vivono così i migranti a poche centinaia di metri dal confine serbo-ungherese.

Circa un centinaio di persone, provenienti da diversi Paesi dell'Africa e dell'Asia, sono raggruppate in una zona rurale, accampate in tende e capanne di legno.

Questo ragazzo afghano era un poliziotto sotto la presidenza di Ashraf Ghani.

Quando i talebani hanno invaso la sua provincia, ha ricevuto un messaggio: puoi fuggire o essere ucciso.

Ha nascosto la faccia perché teme ancora che i talebani possano nuocere alla sua famiglia.

Ivan Valencia/Copyright 2021 The Associated Press. All rights reserved.
AP PhotoIvan Valencia/Copyright 2021 The Associated Press. All rights reserved.

Lo abbiamo appreso da Mandi, un indiano che ha lasciato la sua casa 5 anni fa, parla tre lingue e traduce spesso per i suoi compagni di sventura.

"Gli agricoltori che vivevano intorno a Delhi hanno fatto una grande manifestazione contro la nuova legge agraria - dice - il governo indiano ha ucciso molti contadini, forse 700 persone".

Alcuni dei rifugiati sono bambini: Hassan ha solo 11 anni, ha lasciato la Siria sei mesi fa con suo zio dopo aver perso i genitori, ora questo gatto fulvo è il suo migliore amico.

Un altro ragazzo si è laureato come ingegnere elettronico all'Università di Kabul, ma dopo non essere riuscito a trovare lavoro ha preso la strada per l'Europa.

La più pericolosa delle "avventure" è stata la traversata marittima verso la Grecia: dopo aver pagato 2.000 euro, la barca si è capovolta e 47 persone sono cadute in mare.

Non è arrabbiato con i trafficanti di esseri umani, che erano afghani e hanno dato a tutti del cibo e un letto.

Negli ultimi anni, a Kárásztanya, vicino al confine ungherese, sono stati installati acqua potabile ed elettricità.

Si tratta di un grande aiuto per coloro che vi trascorrono settimane, a volte anche mesi: il confine ungherese è uno dei più difficili da attraversare, ma la Polizia non fa del male a coloro che non oppongono resistenza.

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