Londra a secco di manodopera. La carenza di personale potrebbe durare due anni

Londra a secco di manodopera. La carenza di personale potrebbe durare due anni
Diritti d'autore Frank Augstein/Copyright 2021 The Associated Press. All rights reserved
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Di Debora GandiniTadhg Enright
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Il premier Boris Johnson è costretto alla retromarcia. Londra concede 10.500 visti ai lavoratori stranieri ma non basta. Mancano benzina, cibo, camionisti. Per la Confederazione dell'industria britannica la carenza di personale potrebbe durare due anni

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Ora che si sta tornando a lavorare in presenza, le imprese di pulizia hanno moltissime richieste. In Gran Bretagna è uno di cui settori che tuttavia fatica a trovare personale. Pandemia e Brexit hanno portato il Regno Unito a chiudere le porte ai lavoratori migranti, cosiddetti poco qualificati. E adesso che la vita sta tornando alla normalità, la loro assenza pesa.

Mary-Jane Pettit è l’Amministratore Delegatodi Pioneer Facilities Management. "Molti dei nostri addetti alle pulizie, circa il 70%, sono spagnoli, sudamericani, bulgari, romeni - ci spiega- parecchi di loro sono tornati a casa. Abbiamo perso almeno il 25% della nostra forza lavoro. Non troviamo persone interessate. L’orario è dalle 9 alle 5 del pomeriggio ma molti chiedono di fare dalle 10 alle 3. Per trovare personale abbiamo faticato, anche se c’è ancora chi vuole lavorare in questo Paese.”

La crisi post-Brexit

Non solo imprese di pulizie. La Brexit ora si fa sentire anche sulla benzina.Le stazioni di servizio da giorni sono chiuse perché non ci sono abbastanza camionisti per trasportare carburante. E poi i supermercati. Sugli scaffali mancano molti prodotti. Non arrivano. Le famose catene dove si mangia pollo frutto hanno abbassato le saracinesche. Niente più frappè nei fast food.

Secondo la Confederazione dell'industria britannica la carenza di personale potrebbe durare per almeno due anni. Il governo, ora con la Brexit, permette visti solo ai lavoratori stranieri altamente qualificati mentre ha incoraggiato i datori di lavoro ad assumere le persone che già vivono nel Regno Unito. Per le aziende invece i visti dovrebbero essere concessi a persone con le competenze che servono in questo momento nei vari settori.

Tony Danker, Direttore Generale della CBI sottolinea che se si vuole risolvere la carenze immediata di manodopera e di competenze nella nostra economia, ora l’unico modo è basarsi sul sistema di immigrazione a punti che è stato istituito per il lavoro. Ma non basta.

Londra e i visti temporanei

La scorsa settimana, Londra ha ceduto, promettendo visti temporanei per camionisti e per chi lavora nell’industria del pollame, ma c’è la lista di figure professionali che servono in Gran Bretagna è lunga. Si va da chi guida i carrelli elevatori agli chef. Intanto le maggiori imprese di pulizia non vogliono personale poco qualificato. Jim Melvin, Presidente del British Cleaning Council ha fatto notare che ci pensa che l'industria delle pulizie sia esente da competenze non ha capito nulla. “Il governo deve riconoscere seriamente la portata del problema e collaborare con noi per esaminare tutte le soluzioni disponibili".

Da Londra arriva invece il messaggio che il nuovo regime di immigrazione varato non sia sbagliato. Certo l'allentamento temporaneo delle regole fa parte della soluzione alla crisi in atto. Per le grandi società questi permessi a breve termine non porteranno manodopera e lavoratori qualificati. Il Regno Unito si prepara a un inverno critico.  

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