Stanislaw Lem, l'autore di fantascienza che non piaceva ai russi

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Tradotto in 60 Paesi, 27 milioni di copie vendute: sono i numeri del successo dello scrittore di fantascienza Stanislaw Lem di cui ricorre il centenario della nascita

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Non era di moda, era scomodo, a volte caustico, ma in vita Stanislaw Lem, scrittore di fantascienza e futurologo polacco, è stato uno dei più apprezzati autori al mondo. Celebre ovunque tranne in patria.

A 100 anni dalla sua nascita, l'autore di ''Solaris'', da cui venne tratto il film di Andrej Tarkovskij, conosce glorie postume anche nella sua terra natale. 

Figlio del secolo breve, Lem è stato un medico prestato alla scrittura. La sua famiglia aveva origini ebraiche e viveva nel territorio che oggi corrisponde all’attuale Ucraina. 

I suoi temi - il significato della vita umana tra le macchine intelligenti, le frustrazioni nel comunicare con altre forme di vita, la scarsa probabilità che l'umanità possa capire un universo di cui occupa solo una piccolissima parte - non piacevano all'establishment politico sovietico. 

Jerzy Snopek, ambasciatore polacco a Budapest, parla delle frustrazioni che hanno accompagnato lo scrittore durante la sua vita: "Quando Lem morì nel 2006, all'età di 85 anni - dice Snopek - nell'ultimo periodo della sua vita era piuttosto insoddisfatto perché, nonostante sia stato tradotto in più di 60 lingue, il suo lavoro non era sufficientemente apprezzato in Polonia.

Lem non è più l'autore di un genere dubbio qual è stato a lungo considerato quello della fantascienza nel blocco orientale, ma uno scrittore visionario, capace di mettere insieme distopie, passaggi filosofici e delle scienze biologiche e cibernetiche. 

**I suoi libri hanno venduto 27 milioni di copie in tutto il mondo. **

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