Kabul sotto la stretta del governo talebano

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Diritti d'autore Kathy Gannon/Copyright 2021 The Associated Press. All rights reserved.
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Di Anelise Borges
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Si riducono le libertà per il popolo afghano mentre a poco a poco ripartono i primi voli degli esuli che abbandonano Kabul. Il racconto dell'inviata Anelise Borges

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Duecento cittadini stranieri, tra cui alcuni statunitensi, hanno lasciato il Paese con voli charter partiti giovedì da Kabul. Il governo talebano ha dato il nulla osta. Si tratta dei primi voli internazionali che decollano dall'aeroporto Hamid Karzai dopo la caotica evacuazione della Nato che aveva estratto dal paese 124mila persone a rischio fino al 30 agosto.

Il nulla osta dei Talebani

L'approvazione delle partenze da parte dei Talebani arriva nel pieno delle crescenti preoccupazioni per il rapido deterioramento della situazione dei diritti umani viste le nuove disposizioni del gruppo fondamentalista al potere, con la stretta sulla libertà di espressione e sui diritti delle donne.

Due giornalisti detenuti e picchiati

Due giornalisti afghani Nematullah Naqdi e Taqi Daryabi hanno raccontato di essere stati picchiati e detenuti dopo aver seguito le manifestazioni di protesta. I due sono stati fermati durante la dimostrazione di  mercoledì e portati in una stazione di polizia nella capitale, dove dicono di essere stati presi a pugni e picchiati con manganelli, cavi elettrici e fruste dopo essere stati edotti sull' accusa formale di aver organizzato la protesta.

La repressione del dissenso

"La repressione contro qualsiasi espressione di dissenso è iniziata in Afghanistan - spiega la nostra inviata Anelise Borges -  Le proteste sono ora vietate e ai giornalisti viene intimato di non coprire alcun raduno illegale. Le donne sono state bandite dallo sport e ci sono informazioni sul fatto che le studentesse sono invitate a restare a casa; intanto i talebani hanno sostituito il ministero per gli affari femminili con il ministero per le virtù e la prevenzione del vizio".

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