Nuova ondata di arresti in Bielorussia, almeno 20 persone in carcere

l presidente bielorusso Alexander Lukashenko fa un gesto mentre parla durante una conferenza stampa annuale a Minsk, in Bielorussia, lunedì 9 agosto 2021.
l presidente bielorusso Alexander Lukashenko fa un gesto mentre parla durante una conferenza stampa annuale a Minsk, in Bielorussia, lunedì 9 agosto 2021. Diritti d'autore Andrei Stasevich/BelTA
Diritti d'autore Andrei Stasevich/BelTA
Di Euronews Agenzie:  AP
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Tra loro, perfino un ex ambasciatore, rimosso dall'incarico un anno fa per aver criticato la repressione post-elettorale

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Almeno 20 persone sono finite in carcere in Bielorussia, in una nuova ondata di arresti che si inserisca nella lunga campagna di repressione del dissenso che va vanti ormai da un anno, dopo la contestata ri-elezione del presidente Lukashenko.

Tra i detenuti c'è Andrey Dmitriev, sfidante di Lukashenko alle elezioni del 9 agosto 2020, che si trova al momento "trattenuto per interrogatori". Non è chiaro se dovrà rispondere di eventuali accuse.

Ihar Lyashchenya, l'ex ambasciatore bielorusso in Slovenia, è stato a sua volta arrestato con l'accusa di "organizzare disordini di massa", che comportano una pena detentiva fino a otto anni. L'ex ambasciatore fu rimosso dall'incarico da Lukashenko in persona, per aver criticato la repressione delle manifestazioni post-elettorali.

Il Centro per i diritti umani di Viasna ha reso nota, tra mercoledì e giovedì, la lista dei 24 arrestati: tra loro, avvocati, attivisti politici e ambientalisti che facevano parte dell'iniziativa civica Skhod (Assemblea), volta a incoraggiare un dialogo nazionale.

Sviatlana Tsikhanouskaya ha reagito all'arresto di Dmitriev su Twitter, scrivendo che "Lukashenka terrorizza sistematicamente chiunque osi opporsi a lui, in particolare politici e attivisti".

"Dobbiamo fermare questa repressione", ha aggiunto.

Le proteste di massa hanno scosso la Bielorussia per mesi dopo le elezioni presidenziali del 9 agosto 2020, che a Lukashenko, allora al potere da 24 anni, hanno assegnato oltre l'80% dei voti. Ma il voto è stato ritenuto fraudolento dall'opposizione e dai paesi occidentali tra cui UE, Regno Unito e Stati Uniti.

Lukashenko ha risposto con una violenta repressione. Circa 35.000 tra dissidenti, oppositori e manifestanti sono stati arrestati in tutto il paese, con alcuni casi dettagliati di tortura.

Stsiapan Latypau, un attivista che si è pugnalato al collo con una penna in aula a giugno per protestare contro le repressioni politiche, ha descritto giovedì in una dichiarazione del tribunale il suo arresto da parte di "uomini mascherati" a metà settembre 2020 e le percosse che ha subito.

"Piangevo, respiravo a fatica in un sacchetto di plastica e loro ridevano (...) Gli uomini a volto coperto mi picchiavano con calci, pugni e usando i manganelli, mi picchiavano contemporaneamente e poi uno alla volta. Mi picchiavano con i loro pugni e i palmi sulle mie orecchie, e mi è sembrato che una bomba a mano esplodesse nella mia testa", ha detto in una dichiarazione, pubblicata sul sito web di Viasna .

Secondo il gruppo, attualmente ci sono 631 prigionieri politici nel Paese.

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