Perù, la destra in piazza contro Castillo e Bellido: "terroristi"

Centinaia di peruviani hanno marciato sabato a Lima, capitale del paese, manifestando contro il nuovo governo nominato da Pedro Castillo.
I dimostranti, in buona parte sostenitori del partito dell'avversaria di Castillo, Keiko Fujimori, hanno chiesto le dimissioni del neo-presidente intonando slogan che accusano il governo di vicinanza al terrorismo.
Il riferimento è alle indagini in corso sul neo-premier Guido Bellido, esponente dell'ala radicale del partito di sinistra Perù Libre, e accusatyo di apologia del terrorismo per la simpatia espressa nei confronti del gruppo guerrigliero maoista Sendero Luminoso.
La manifestazione è terminata con violenti tafferugli, quando i dimostranti hanno cercato di forzare i cordoni di polizia che li separavano dalla residenza del Presidente Castillo.
Castillo ha vinto il ballottaggio presidenziale del 6 giugno, ma è servito un mese e mezzo per la sua nomina ufficiale. Insegnante di scuola rurale, profondamente inviso alla destra del paese, il neo-presidente ha trionfato su un'avversaria il cui padre - l'ex presidente Alberto Fujimori - è per molti il simbolo di un Perù da dimenticare, quello della corruzione e degli squadroni della morte contro i simpatizzanti della guerriglia.
Venerdì sera Castillo ha riempito gli ultimi due Ministeri vacanti: Pedro Francke è stato nominato ministro dell'economia e delle finanze, e Anibal Torres è stato nominato ministro della giustizia e dei diritti umani.