Macron: "Lo Stato ha un debito nei confronti della Polinesia francese"

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A Papeete, il presidente transalpino ammette il "difetto" della francia, causa i test nucleari effettuati sino al 1996 nel Pacifico (ben 200 in 30 anni), ma non si scusa

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Un discorso tanto atteso che segna la fine del suo viaggio oceanico: a Papeete, Emmanuel Macron ammette che lo Stato aveva "un debito nei confronti della Polinesia francese", causa i test nucleari effettuati sino al 1996 nel Pacifico (ben 200 in 30 anni).

"Voglio rompere il silenzio oggi - dice - per far sentire tutta la verità, così che sia condivisa e il mondo intero sappia esattamente cosa è stato fatto, cosa si sapeva e cosa si sa oggi.

Abbiamo pagato per un sacco di cose - a volte un sacco di persone - ma non sempre l'abbiamo fatto con le vittime".

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In un discorso di quasi un'ora, durante il quale tuttavia non pronuncia parole come "scusa" o "perdono" richieste dalle associazioni delle vittime, il presidente transalpino ribadisce la volontà di "verità e trasparenza" e l'idea di un "migliore risarcimento per le vittime dei test".

Durante questi ultimi, circa 110.000 persone, in pratica l'intera popolazione degli arcipelaghi dell'epoca, furono pericolosamente esposte a una radioattività maggiore di quella annunciata: lo Stato francese non aveva né allertato né protetto la popolazione.

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