Disastro ambientale, pesca di frodo, commercio di molluschi contaminati: sono alcuni dei reati contestati dalla Procura di Torre Annunziata. 18 arresti
Non si fermavano davanti a niente: frantumavano meccanicamente, con martelli a doppia punta, le rocce in cui si trovavano i datteri di mare; commerciavano vongole veraci, contaminate batteriologicamente e chimicamente, raccolte in uno specchio di mare inquinato, vicino alla foce del fiume Sarno.
Su ordine della Procura di Torre Annunziata, la Guardia Costiera ha arrestato 18 persone, appartenenti a una rete criminale, operativa lungo la costa di Napoli e la penisola sorrentina, e basata a Castellamare di Stabia.
Il reato di associazione per delinquere, finalizzato alla commissione del reato di disastro ambientale, di danneggiamento aggravato, ricettazione e messa in commercio di prodotti pericolosi per la salute, è contestato con condotta perdurante, a cui si aggiunge l’aggravante ambientale.
Le indagini hanno consentito di accertare e documentare il disastro all'ecosistema marino da parte dei bracconieri del mare, dal luglio 2016 al novembre 2020.
I datteri di mare, la cui pesca è illegale in Italia dal 1998, sono venduti al mercato nero anche a 100 euro al chilo per un giro di affari quantificato in circa 100mila euro al mese.
Mandati d'arresto sono stati emessi per altre tre persone.