Al Monaldi di Napoli il primo impianto in Europa di un cuore interamente "bioartificiale". A differenza di quelli meccanici è più silenzioso, riduce i rischi emorragici e permette un monitoraggio costante del paziente
All'ospedale Monaldi di Napoli il primo impianto in Europa di un cuore interamente "bioartificiale". A differenza di quelli completamente meccanici finora utilizzati, questo modello non soltanto è molto più silenzioso, ma anche di più facile gestione. Permette inoltre di monitorare costantemente il paziente e di ridurre sensibilmente i rischi.
Meno rumore, più sicurezza e riduzione dei rischi emorragici
"Il Carmat, il modello impiantato nei giorni scorsi, è un cuore che ha quattro valvole biologiche - spiega Marisa De Feo, direttore della UOC di Cardiochirurgia generale e del dipartimento di Cardiochirurgia e dei trapianti -. Il fatto che disponga di vere valvole biologiche comporta il vantaggio di non dover scoagulare il paziente in maniera importante e di incorrere quindi in minori rischi emorragici".
L'impianto è stato effettuato su un paziente di 56 anni, non candidabile a un trapianto di cuore. Questo nuovo modello permetterà ora di monitorarlo ancora più da vicino.
Software e sensori per monitorare le funzioni cardiovascolari del paziente
"All'interno delle camere di questo cuore artificiale - spiega Cristiano Amarelli, cardiochirurgo all'ospedale Monaldi di Napoli - sono presenti dei sensori che permettono un continuo monitoraggio del paziente e delle sue funzioni cardiovascolari".
Questo modello di cuore bioartificiale funziona con motori elettrici che pompano il sangue nell'aorta o nell'arteria polmonare. Sensori e software permettono inoltre l'autoregolamentazione del flusso sanguigno.