Pregare sotto le bombe a Kabul, 6 feriti all'ospedale di Emergency

Il presidente Ashraf Ghani durante la preghiera per la Festa musulmana del sacrificio
Il presidente Ashraf Ghani durante la preghiera per la Festa musulmana del sacrificio Diritti d'autore AFP
Di Euronews
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Razzi a due passi dal palazzo presidenziale afghano, durante la preghiera per la Festa del sacrificio. Il presidente Ashraf Ghani: "L'ennesima prova che i talebani non vogliono la pace"

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Pregare sotto le bombe a Kabul. Almeno tre razzi, esplosi a distanza ravvicinata dal palazzo presidenziale afghano, e la folla riunita per salutare l'inizio della festa musulmana del sacrificio sussulta appena.
Da notare che, in passato, le due parti in conflitto osservavano tradizionalmente un cessate il fuoco durante le festività religiose.

In prima fila, tra i fedeli in preghiera, anche il presidente Ashraf Ghani, che nonostante l'assenza di rivendicazioni per il lancio dei razzi ha poi parlato di "ennesima prova che i talebani non cercano e non vogliono la pace".

Al tavolo dei negoziati, gli islamisti si dicono pronti a un accordo politico, che sia la premessa al cessate il fuoco, ma l'avanzata in Afghanistan continua. E i razzi su Kabul non sono funzionali al dialogo. L'attacco ha provocato 6 feriti, portati all'ospedale di Emergency.

**Emergency a Kabul

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“Dal nostro Centro chirurgico per vittime di guerra abbiamo sentito bene l’impatto dei razzi, dato che ci troviamo a poche centinaia di metri - racconta Marco Puntin, Country director di Emergency in Afghanistan – dopo pochi minuti abbiamo ricevuto i primi sei feriti, i più gravi dei quali sono già in sala operatoria.”

Secondo fonti locali, i razzi sarebbero partiti dal Nord della città, dall’area di Parwan-e-Se e hanno colpite le aree di Bagh-e-Ali Mardan e Chaman-e-Hozori nel distretto uno e di Manabe Bashari del distretto due.

“Dal primo maggio la situazione è in netto deterioramento, i combattimenti si sono intensificati in quasi tutte le province dell’Afghanistan e stiamo ricevendo molti più pazienti rispetto al normale”, continua Puntin.

I talebani avanzano in tutto il Paese

Proprio la scorsa settimana, combattenti talebani hanno circondato, ad esempio, la citta di Ghazni, sulla strada principale fra le province di Kabul e Kandahar. Secondo il centro di ricerca Afghanistan Analysts network, le forze insorgenti hanno conquistato circa 200 distretti negli ultimi tre mesi, molti dei quali a partire da metà giugno e questo significherebbe che oggi controllano più di metà del Paese. I talebani hanno comunque negato ogni coinvolgimento nell’attacco di questa mattina al palazzo presidenziale.

La recrudescenza dei combattimenti è testimoniata anche dall’aumento del numero di ammissioni al Centro chirurgico per vittime di guerra di Kabul: se a gennaio i pazienti con ferite provocate da schegge provenienti da ordigni esplosivi erano stati 51, a giugno sono saliti a 107, mentre i pazienti con ferite da proiettile sono passati da 113 a 138.

I negoziati per la tregua a Doha

Le prospettive di un cessate il fuoco sono al momento scarse. “L’ultimo incontro fra le delegazioni dei talebani e del governo a Doha non ha discusso di una immediata tregua e i nostri tre ospedali stanno ormai lavorando giorno e notte in quanto il numero di pazienti è in aumento in tutto il Paese, soprattutto nella zona di Lashkar-gah, dove la situazione sta peggiorando notevolmente” conclude Puntin.

Emergency è presente in Afghanistan dal 1999 con due Centri chirurgici per vittime di guerra nelle località di Kabul e Lashkar-gah, un Centro chirurgico e pediatrico, un Centro di maternità ad Anabah, nella Valle del Panshir, e una rete di 44 Posti di primo soccorso.

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